Suinicoltura, Coldiretti: a un miglio dalla fine dell’embargo gli allevatori si formano
Una giornata di formazione, la prima, a un miglio dall’apertura del mercato suinicolo dopo quasi dieci anni di embargo dovuto alla peste suina africana.
Una giornata di formazione, la prima, a un miglio dall’apertura del mercato suinicolo dopo quasi dieci anni di embargo dovuto alla peste suina africana.
Organizzata da Coldiretti Sardegna, hanno partecipato 30 allevatori provenienti da tutta la Sardegna.
Aula di eccezione è stata l’azienda di Luciano Nieddu, giovane allevatore di Berchidda dove conduce un allevamento in biosicurezza, un modello per il settore.
Allevatore di ovini, Luciano ha deciso di riconvertire la sua azienda in allevamento di suini a semi brado, negli anni bui della peste suina.
Un allevamento che rispetta la tradizione ma allo stesso tempo attenta alle nuove tecnologie ed esigenze del mercato.
Doppia recinzione, inseminazione artificiale, vendita diretta, surgelamento delle carni, Luciano ha vinto la propria scommessa e non si tira indietro nel sostenere nuovi allevamenti e mettendo a disposizione la sua esperienza, tanto da aprire una pagina Facebook, “suinicoltori sardi, uniti per crescere insieme”.
«Il capitale più importante dei nuovi allevatori di suini – ha detto durante l’incontro il professore del Dipartimento di Agraria di Sassari Gianni Battaccone, riferendosi a Luciano Nieddu e a Fabrizio Viglietti, altro giovane allevatore di Arzachena – è la formazione e la gestione manageriale dell’azienda. Sono ragazzi aperti all’innovazione e al confronto, consapevoli dei propri potenziali e delle criticità dell’azienda».
Luciano Nieddu, oltre ad allevare vende direttamente i suoi maialetti e per andare incontro ad un mercato stagionale ed esigente, congela la carne riuscendo a garantire il prodotto ai clienti.
Durante la visita dell’azienda, Luciano Nieddu ha risposto alle tante domande degli allevatori ospiti, sui metodi di allevamento, sulla gestione dell’azienda, sulla trasformazione e vendita.
“Corso” che è poi proseguito, sempre in azienda, con gli interventi oltre del professor Battaccone anche di Pieluigi Mamusa, il più grande allevatore di suini sardo, e di Sebastiano Porcu di Forestas, esperto del settore, ed in particolare del suino di razza sardo.
«Una giornata proficua e di vera crescita culturale e manageriale» commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. «È un settore dalle grandi potenzialità e dove vantiamo saper fare e prodotti di altissima qualità. L’embargo sta per finire e noi dobbiamo essere pronti con allevatori qualificati che sappiamo non solo allevare ma anche proporsi al mercato».
«E’ solo il primo di una serie di incontri che terremmo in tutta la Sardegna – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. Stiamo riscontrando attenzione da parte degli allevatori, c’è voglia di crescere e confrontarsi, soprattutto da parte dei giovani. Piace molto anche il metodo che abbiamo adottato perché è diretto e pratico, senza trascurare gli aspetti tecnici».
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