(VIDEO) Esce oggi “Civitates Barbariae” il disco d’esordio della band-duo Ilienses

Il soggetto è la Barbagia, come territorio, come cultura e come popolo. La musica Ilienses trasporta l’ascoltatore all’interno di un mondo che racconta, attraverso i suoni e la narrazione, la vita delle tribù di sardi dimenticati, riportando alla memoria fatti storici drammatici e significativi. Ne esalta il loro orgoglio, la loro forza ma anche la loro fragilità davanti alle sconfitte impartite dall’insediamento degli invasori che arrivavano dal mare.
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Esce oggi il disco d’esordio della band-duo Ilienses dal titolo “Civitates Barbariae”, già disponibile online sui maggiori stores digitali (Spotify, Deezer, I-Tunes, Amazon, YouTube, Shazam ecc). “Civitates Barbariae” è un disco autoprodotto, pubblicato dalla ILI Music degli stessi autori Mauro Medde e Natascia Talloru. Contiene 7 brani inediti + 1 ghost track disponibile solamente sul disco fisico (complessivamente circa 50 minuti di musica), tutti scritti e composti da Mauro Medde e Natascia Talloru.
Il soggetto è la Barbagia, come territorio, come cultura e come popolo. La musica Ilienses trasporta l’ascoltatore all’interno di un mondo che racconta, attraverso i suoni e la narrazione, la vita delle tribù di sardi dimenticati, riportando alla memoria fatti storici drammatici e significativi. Ne esalta il loro orgoglio, la loro forza ma anche la loro fragilità davanti alle sconfitte impartite dall’insediamento degli invasori che arrivavano dal mare.
“Civitates Barbariae” è una colonna sonora immaginaria che narra di un grande popolo con una marcata spiritualità e attaccamento alla terra, ma al contempo ne fa emergere le divisioni interne e le lotte circoscritte agli stessi confini territoriali.
E’ l’essenza della nostra storia e del carattere della Sardegna raccontata in musica, attraverso l’utilizzo degli strumenti tradizionali di Gavoi (tumbarinos, pipiolos, tumborro, corno, triangulu), dei campanacci di Tonara e delle voci gutturali del canto a tenore.
Le origini dei due autori, Gavoi e Tonara, si fondono non solo nella ricerca sonora degli strumenti tradizionali e nell’inserimento all’interno della musica contemporanea con l’uso del basso elettrico, del pianoforte, della chitarra elettrica, del sinth e della batteria, ma anche nell’utilizzo della lingua. Le tracce esposte in lingua sarda sono estratte da diverse poesie del poeta tonarese Peppinu, le cui parole sono intramontabili e senza limiti temporali.
La narrazione si apre e si chiude in italiano, come un narratore esterno che gradualmente introduce e distoglie da questo mondo fantasy dove, attraverso l’immaginazione, vivono le tribù Ilienses: esse sussurrano fatti, aneddoti, trasmettono la saggezza del nostro popolo. Nello stessa modalità con cui i nonni e gli anziani della Sardegna attraverso le poesie, la lingua e la memoria hanno permesso alla nostra storia e tradizione di giungere fino ai giorni nostri.
L’uscita del disco è stata preceduta dalla pubblicazione online di un videoclip/cortometraggio dal titolo “Civitates Barbariae” della durata di 10 minuti e disponibile su YouTube Channel.

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