La Corte d’Assise di Cagliari ha accolto le richieste del pubblico ministero dando 30 anni di carcere a Peppuccio Doa, 86 anni di Arzana, accusato del duplice omicidio dei fratelli Andrea e Roberto Caddori, uccisi ad Arzana nel 2016 a colpi di pistola.

Alla base degli omicidi una lite legata all’eredità della sorella dell’imputato, Maria, poi degenerata tragicamente.

Come riporta l’Unione Sarda, il genero di Doa, Massimiliano Sumas, dovrà scontare tre anni di reclusione per favoreggiamento ( rese falsa testimonianza agli inquirenti)

Processo per duplice omicidio dei fratelli Andrea e Roberto Caddori (uccisi il 10 agosto 2016 ad Arzana): come riporta L’Unione, all’udienza odierna sono stati ricostruiti – davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cagliari – dall’anziana madre e dalla sorella Barbara gli attimi del litigio con Giuseppe Doa, accusato di duplice omicidio volontario.

A causare la rabbia cieca, ci sarebbero state questioni di eredità.

Accusato di favoreggiamento, è Massimiliano Sumas (genero di Doa).

Alla prossima udienza, prevista per il 10 giugno, il pm Nicola Giua Marassi continuerà a chiamare i testi d’accusa.