Agenzia Forestas, forse si esce dallo stallo. Sadirs: «Siamo vicini al Commissario, vigileremo su tutto»

Riportiamo integralmente il comunicato di Sadirs riguardo la vicenda dell’Agenzia Forestas.
Riportiamo integralmente il comunicato di Sadirs riguardo la vicenda dell’Agenzia Forestas.
«Negli ultimi giorni, finalmente, la vicenda dell’Agenzia Forestas e dei suoi 1161 precari rimasti senza un contratto di lavoro sembra essersi sbloccata. Abbiamo appreso con sollievo la (pur tardiva) nomina del Legale Rappresentante, finalmente completata con la pubblicazione della Delibera di Giunta del 22 ottobre e del Decreto presidenziale 157 del 31 dicembre 2019.
La criticità principale era e resta quella di completare in tempi strettissimi l’estensione del periodo di lavoro dei colleghi a tempo determinato ai 12 mesi a tempo indeterminato, come previsto dalle leggi regionali 43/2018 e 6/2019: questo potrà tuttavia dirsi completato solo quando sarà stato approvato il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale e solo quando saranno stati stipulati i contratti a Tempo Indeterminato full-time per chi, come i settemestrali di Forestas, gli anni scorsi in questo periodo era già in servizio ed oggi è a casa senza reddito. Quest’ultimo fondamentale atto (a cura del Commissario dott. Caria che nel corso del sit-in del 3 gennaio era già al lavoro e ci ha ricevuto in Viale Merello) andrà poi rapidamente supportato dagli ulteriori passaggi presso gli assessorati competenti.
Tanto si rende necessario per colmare il gap accumulato dagli uffici dell’Agenzia nei tre mesi di stallo dovuti all’attesa di un Legale Rappresentante.
Dal sito dell’Agenzia apprendiamo – con sollievo – che il dott. Caria ha già predisposto alcuni atti fondamentali per mettere Forestas nelle condizioni di utilizzare la propria capacità assunzionale (come la delibera commissariale n. 2/2020 che approva il rendiconto 2018).
Su tutti questi adempimenti, il Commissario sappia che avrà al suo fianco tutti i lavoratori dell’Agenzia, e le sigle sindacali interessate solo alla più celere soluzione di questa annosa vicenda non potranno che apprezzare il lavoro di chi opera nell’interesse dei lavoratori; allo stesso tempo, però, vigileremo affinché gli organismi regionali competenti garantiscano tempi celeri all’iter di approvazione (e nulla osta) degli atti necessari all’assunzione dei precari.
Su tutto ciò l’attenzione di questa O.S. sarà altissima ed assidua: ogni ulteriore ingiustificabile ritardo sarà causa di ulteriori azioni sindacali, tanto che è stato deciso di non revocare lo stato di agitazione sinché le criticità condivise dal Prefetto di Cagliari non saranno rientrate.
Purtroppo, alcuni sindacalisti di sé stessi, i medesimi che hanno presentato un ricorso al TAR (infondato nel merito e strumentale nelle intenzioni) ossessionati dal Sadirs (e visto l’ultimo comunicato, prossimamente ossessionati anche dalla UILA, ma non più dallo SNAF e ne comprendiamo tutte le ragioni) coltivano il conflitto, alimentano discordia, continuando ad insinuare dubbi sulla legittimità dell’operato degli Assessori e della Giunta sul percorso da seguire nella stabilizzazione, senza indicare però quale sarebbe la strada alternativa “corretta”.
Chiamano, quindi, a raccolta i lavoratori per la modifica delle delibere adottate dalla giunta (ma in quale direzione?) compresa quella che prevede l’estensione del periodo di lavoro per gli operai a tempo determinato e per sollecitare un intervento risolutivo della Giunta (ma con quale strumento, se ritengono che le Leggi esistenti non siano sufficienti?). In realtà la giunta si è già espressa con l’unico strumento che le è disponibile, ovvero le delibere del 26 luglio, e la partita ora è in mano interamente all’agenzia Forestas ed agli assessorati competenti.
Quindi, non si comprende quale possa essere l’obiettivo di quelle OO.SS., considerato che esistono leggi, atti di indirizzo e delibere che tracciano il percorso da seguire per risolvere il problema dei precari, ma di cui loro (rimasti in due e ribattezzati dai lavoratori “la diade”) gli unici, dubitano della legittimità, tanto da portarli persino a ricorrere al TAR.
La realtà è che forse a quelle organizzazioni sindacali non piace che il problema dei precari possa essere risolto senza che loro abbiano potuto incidere sul percorso, deciso da Giunta e assessori, come invece accadde con la legge regionale 2/2007, art.15, comma 26 (per inciso mai abrogata) che prevedeva la stabilizzazione con l’estensione del periodo di lavoro ma che fu stravolta dagli accordi sindacali (come ben sanno gli ex operai specializzati che vennero stabilizzati come operai semplici…con le ben note conseguenze). Il tempo sarà galantuomo: anche per questo è importante fare presto!»

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