Le popolazioni nuragiche orientavano i loro monumenti? E, se sì, seguivano criteri astronomici come sostenuto da molti studiosi?

Per scoprirlo, la cooperativa La Nuova Luna, in collaborazione con l’associazione nazionale AstronomiAmo, ha coinvolto numerosi tecnici ed esperti, muniti di strumenti all’avanguardia, che in occasione del solstizio d’inverno si daranno appuntamento al parco archeologico del bosco Seleni, a Lanusei, dove misureranno gli orientamenti delle due tombe dei giganti rispetto al sorgere del sole nel giorno che segna l’inizio della stagione fredda.

L’evento, intitolato “L’alba degli antenati”, sarà anche un momento di aggregazione, nel nome della passione per l’archeologia e l’archeoastronomia.

L’appuntamento per gli interessati è domani 22 dicembre alle 7,15 presso la grande pietra al culmine della strada panoramica, da cui ci si sposterà poi verso l’area archeologica.

L’iniziativa promossa da La Nuova Luna, che da oltre vent’anni gestisce il sito archeologico del Seleni, è aperta a tutti gli appassionati e sarà la prima di una serie di eventi che faranno parte di una rassegna chiamata “Colazioni culturali”, che si terrà nell’area archeologica per tutta la prossima primavera.

Si è tenuta ieri a Ulassai la presentazione del libro di Michela Capone “Ed è già estate” nel centro polifunzionale Barigau di Ulassai.

Presenti oltre all’autrice anche il sindaco di Ulassai Gianluigi Serra e la Giornalista Antonella Loi.

«Ogni libro è una esperienza unica, particolare. C’è chi sostiene che ogni libro abbia un’anima. Segue una via, traccia un percorso, una direzione e ci invita a percorrerla. Ci sono libri monocorde che seguono un unico percorso e suonano, pizzicandola, un’unica corda, tenuamente, questo no questo è un testo pluricorde, una sinfonia che tocca, con forza, moltissime corde: quelle più intime, quelle più profonde, intense ed a tratti anche cacofoniche, apparentemente dissonanti, dure, sinceramente meravigliose. Una esplosione di direzioni e un intrico di percorsi che si intrecciano».

«Questo è il libro della malattia, della sofferenza, della vecchiaia, della paura, del sacrificio, della solitudine, della incomprensione, abnegazione, della durezza ma anche della riconoscenza, dell’amore, in una parola questo è il libro della vita e come questa, quella vera, dura, dolorosa e sinceramente meravigliosa. E vive intensamente la vita, solo chi soffre perché solo chi soffre può assaporare, appieno, quando il destino, indifferente, ce la offre, la gioia e la felicità. Ma tutto parte, quindi, dalla sofferenza e dalla malattia ma poi il cerchio della vita si estende, si espande tra le pagine fino a chiudersi non con la fine ma con la vita che, comunque, a discapito di tutto e tutti, prosegue…ed è già estate».