(FOTO) Tortolì, folla di fedeli per Sant’Andrea patrono della Città
Festa Sant’Andrea Tortolì 2019 (PH Alessandra Useli)Soddisfazione per la riuscita della sagra del pesce che ha visto anche un momento di solidarietà con la distribuzione di altri cinquecento piatti ad anziani e ammalati della comunità.
Si sono concluse ieri sera le celebrazioni in onore di Sant’Andrea, patrono di Tortolì, curate come ogni anno dal Comitato che quest’anno ha visto presidente Fabrizio Monni.
Sabato scorso sono iniziati i festeggiamenti civili con una serata dedicata ai bambini e ragazzi animata dal gruppo Magic Party mentre venerdì 29 sono stati distribuiti gratuitamente quasi cinquecento porzioni di muggine arrosto in collaborazione con la Cooperativa Pescatori di Tortolì.
Soddisfazione per la riuscita della sagra del pesce che ha visto anche un momento di solidarietà con la distribuzione di altri cinquecento piatti ad anziani e ammalati della comunità.
Ieri nella cattedrale dedicata al Santo Patrono, protettore dei pescatori e marinai, si è svolta la Santa Messa concelebrata dai tre parroci di Tortolì alla presenza del Sindaco, autorità militari, associazioni di ex combattenti e di volontariato.
Al termine il Santo, issato sul cocchio trainato da due buoi, è stato portato in processione per le vie del paese. Al rientro del corteo in Chiesa intorno alle 20 sono stati sparati i fuochi d’artificio.
Le immagini più significative dei festeggiamenti nella photogallery di Alessandra Useli:

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La Curiosità. Oggi si festeggia Sant’Andrea. Perchè è il patrono di Tortolì?

Perchè la città di Tortolì è così devota a questo Santo? Perché lo ha scelto come patrono?
A Sant’Andrea Apostolo è dedicata la cattedrale che sorge al centro del paese e oggi, 30 novembre, la cittadina ogliastrina lo festeggia.
Ma perché la città di Tortolì è così devota a questo Santo? Perché lo ha scelto come patrono? La risposta la offrono i membri dell’associazione dedicata a S.Andrea, nel sito www.parrocchiasantandreatortoli.org
Riportiamo integralmente le loro parole:
«Crediamo che il culto di S. Andrea in Tortolì , sia stato portato da Cagliari e risalga al periodo bizantino, anteriore all’anno mille, forse al momento stesso della fondazione della città di oggi. Possiamo riferirci ad una ipotesi avanzata dal Vescovo, Mons. Antioco Piseddu che ne affidò la verifica agli studiosi, nell’omelia della festa di S Andrea, il 30 novembre 2005.
L’origine di Tortolì sarebbe riconducibile all’attività del commercio del sale, praticata dagli abitanti di rioni periferici di Cagliari, ancora nel periodo dell’alto Medioevo e avente come centro il porticciolo accanto al Colle di S. Elia. Le saline vicine, già attive da antichi tempi e che avrebbero dato il nome a Selargius da cui potevano provenire gli operai, fornivano il prezioso elemento a vaste zone dell’Isola e possiamo ipotizzare che ci fossero, lungo le coste, dei punti di distribuzione e vendita Gli addetti al commercio del sale avrebbero dato vita a un piccolo insediamento locale, dal quale si sviluppò il paese.
Sarebbero segni dell’ascendenza cagliaritana, alcune cadenze della lingua sarda parlata ancora dai tortoliesi e riconducibili alla pronuncia cagliaritana, alcuni usi e costumi e soprattutto il culto dei santi, gli stessi venerati nella zona di Cagliari. Tra essi oltre S Andrea, possiamo ricordare S. Anna, il SS. Salvatore, S. Lussorio, S. Gemiliano. Il primo S Andrea, ha ancora una chiesa nella campagna tra Cagliari e Quartu S. Elena.
Al di là di queste ipotesi, che potranno essere confermate o smentite, resta il fatto del grande attaccamento dei tortoliesi di oggi al loro santo patrono e la loro devozione a lui, che si manifesta anche nella solenne festa che ogni anno, al 30 novembre, li riunisce per una esperienza di preghiera e di festa».

Foto: Comune di Tortolì

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