La lotta ai cambiamenti climatici passa anche dai pannelli solari. Una simulazione di spesa e guadagno a Tortolì

Un investimento ad alta rendita e rischio nullo grazie al fatto che il guadagno non dipende da terzi ma da se stessi, dai proprio consumi. La simulazione per una famiglia media di Tortolì
Oramai quotidianamente si sente parlare di cambiamenti climatici e le allerte meteo di mezza stagione sono diventate una costante. Se dovessero aver ragione gli scienziati, nei prossimi anni gli agricoltori sardi non se la passeranno benissimo e, la nostra bella costa, con l’innalzamento del livello dei mari, potrebbe sparire. Le istituzioni, europee e nazionali hanno iniziato a discutere di contromisure che in breve dovranno essere messe in campo per limitare le emissioni di gas serra, e in particolare di anidride carbonica, nell’atmosfera. La speranza di salvare il pianeta però potrebbe riservarci gradite sorprese, come evitare di pagare la bolletta dell’energia elettrica.
Secondo l’ONU, si sta facendo molto poco per evitare la catastrofe dei cambiamenti climatici e, proprio in questi giorni, gli scienziati hanno lanciato l’ennesimo allarme. La politica – spinta dalla fama di Greta Thumberg, ma anche dall’evidenza di alcuni cataclismi metereologici – da qualche mese ha iniziato ad affrontare la questione.
Il Green New Deal, Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e la transizione energetica sono le soluzione che la polita sta studiando ma i cittadini, perlopiù confusi da questi nuovi termini, non sanno quanto e come dovranno cambiare la loro vita. La realtà è che serve un cambio di rotta sulle abitudini ma anche sugli investimenti e tutti possiamo, anzi dobbiamo, proteggere il nostro pianeta. Per farlo, oltre a ridurre i consumi potremmo diventare tutti dei piccoli produttori di energia elettrica. Sembra una scherzo ma, tra le tante soluzione previste dal PNIEC, c’è proprio l’incentivazione all’autoproduzione dell’energia e la creazione di comunità energetiche in grado di autosostenersi energeticamente evitando così di ricorrere a inquinanti centrali termoelettriche
Secondo lo stato italiano infatti, per evitare le emissioni delle centrali, i cittadini e le aziende dovrebbero investire i proprio risparmi per diventare autoproduttori di energia elettrica. E la parola investire non è usata a caso perché, a conti fatti, si tratta di permette a tutti di guadagnare sui propri consumi installando pannelli fotovoltaici in maniera oculata. Secondo il GSE – la società del MEF che si occupa dell’incentivazione delle fonti rinnovabili – in Italia ci sono 14 milioni di tetti potenzialmente sfruttabili per produrre energia mentre quello che manca è la consapevolezza che installare un pannello solare commisurato ai propri consumi può generare un rendimento da fare invidia ai migliori broker finanziari londinesi.
Per informare cittadini, azienda e pubbliche amministrazioni, il GSE ha messo a disposizione di tutti un simulatore (https://www.autoconsumo.gse.it/) attraverso il quale è possibile calcolare quanto il proprio tetto possa generare profitto con l’istallazione di un pannello solare. Per esempio, una famiglia media di Tortolì che abita su viale Generale Tosciri con un investimento di 4.500 euro sarebbe certa di rientrare della spesa in meno di 9 anni e guadagnare nei successivi al un ritmo impensabile del’8%.
Un investimento ad alta rendita e rischio nullo grazie al fatto che il guadagno non dipende da terzi ma da se stessi, dai proprio consumi. Perché oltre a non pagare più energia elettrica consumata si evita di pagare tutti quegli oneri aggiuntivi che gonfiano la nostra bolletta.
Insomma la sostenibilità ambientale sembra passare per il tetto di casa nostra e, a quanto sembra, potrebbe convenire fargli strada.

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