39enne saudita a processo per terrorismo, era stato accusato di voler avvelenare l’acquedotto di Macomer

Amin Al Hai, profugo palestinese 39enne di origini saudite, è accusato di associazione con finalità di terrorismo internazionale perché ritenuto appartenente al gruppo jihadista islamico dell'Isis.
Amin Al Hai, profugo palestinese 39enne di origini saudite, è accusato di associazione con finalità di terrorismo internazionale perché ritenuto appartenente al gruppo jihadista islamico dell’Isis.
Come riporta Ansa, è stato ora rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Cagliari Giampaolo Casula.
Per lui è caduta la contestazione di aver progettato un attentato che prevedeva l’avvelenamento, tramite proteina tossica, dell’acquedotto di Macomer, dove viveva. I pm della direzione antiterrorismo non hanno trovato prove sufficienti per procedere.
Il giudice ha indicato Sassari come sede del processo ma, in virtù del fatto che il reato si sia consumato a Macomer (che ricade sotto la competenza dell’assise di Cagliari), questo potrebbe cambiare.
Il 39enne era stato arrestato a settembre 2018 e, dopo una parentesi a Nuoro, era stato trasferito a Sassari, dove si trova tuttora. A inchiodarlo ci sarebbe una intercettazione di un parente che ammetterebbe la sua appartenenza all’Isis.

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