Tre milioni di euro evasi al fisco e due dipendenti in nero: nei guai azienda
Le Fiamme Gialle di Sanluri hanno scoperto una evasione fiscale milionaria da parte di una ditta operante nel settore dei trasporti. L'evasione è stata scoperta a seguito di un controllo su strada in cui due camionisti erano risultati lavorare completamente in nero.
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Le Fiamme Gialle della Tenenza di Sanluri hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di una ditta operante nel settore dei trasporti con sede nel Medio Campidano.
Durante i controlli in materia di beni viaggianti su strada sono stati fermati due mezzi della ditta verificata i cui conducenti, a seguito di preliminari accertamenti, sono, fin da subito, risultati essere impiegati “in nero”, cioè privi di qualsiasi copertura contrattuale, assicurativa e previdenziale.
In un’ottica di trasversalità dell’azione di controllo, sono quindi stati svolti gli opportuni approfondimenti sulla gestione economico patrimoniale dell’azienda, sottoponendola a verifica fiscale. L’attività ispettiva si è basata sulla ricostruzione “induttiva” del reddito di impresa effettivamente conseguito e del volume di affari realizzato, attraverso l’analisi della documentazione contabile (fatture emesse e fatture acquisti), esibita dalla parte o reperita a seguito dei cd. controlli di coerenza esterna (questionari di richiesta di dati e notizie e controlli incrociati) nonché mediante l’utilizzo delle indagini finanziarie.
Muflone decapitato a Monte Oddeu, è allerta bracconaggio a Urzulei

Un episodio agghiacciante ha scosso Urzulei: un muflone è stato rinvenuto decapitato nelle campagne di Monte Oddeu.
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Muflone decapitato a Monte Oddeu, è allerta bracconaggio a Urzulei.
Un episodio agghiacciante ha scosso Urzulei: un muflone è stato rinvenuto decapitato nelle campagne di Monte Oddeu.
L’animale, simbolo di una fauna sarda particolarmente protetta, fa parte di una specie di grande rilevanza ecologica, e la sua morte ha destato preoccupazione tra le autorità locali e gli ambientalisti. Le prime ipotesi degli inquirenti suggeriscono che la testa del muflone possa essere stata utilizzata dai bracconieri come trofeo di caccia, mentre le corna potrebbero essere state impiegate come manico per i tradizionali coltelli sardi, noti per il loro artigianato distintivo.
La carcassa dell’animale è stata scoperta nei giorni scorsi da una pattuglia della Forestale di Baunei, che stava conducendo controlli regolari sul territorio e sull’attività venatoria. Immediatamente sono scattate le indagini per identificare il responsabile di questo gesto barbaro, che rappresenta una violazione delle leggi sulla protezione della fauna selvatica. Nel corso delle indagini, alcuni testimoni sono stati interrogati per raccogliere informazioni utili.
L’uccisione illegale del muflone sardo comporta gravi conseguenze legali, con sanzioni che possono arrivare all’arresto da tre mesi a un anno e a multe variabili da 1.032 a 6.197 euro. Non è un caso isolato: di recente, il personale della Forestale di Osini ha sequestrato un’arma e relativo munizionamento durante un controllo venatorio nelle campagne di Gairo, evidenziando la necessità di una sorveglianza attenta di fronte a fenomeni di bracconaggio sempre più diffusi.
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