Luca Pischedda, 23 anni di Lotzorai, ha di recente pubblicato il suo primo brano musicale sul suo canale youtube. Il cantante ogliastrino oggi ci parla di questa grande passione per la musica e dei suoi progetti per il futuro. 

Quando e come è nata la tua passione per la musica? Come sei al di fuori dell’ambiente musicale?

La passione per la musica mi accompagna da sempre, da quando ero solo un bambino e mi lasciavo ipnotizzare dalle note. Fuori dall’ambiente musicale sono ciò che descrivo nei miei testi, che risultano sempre molto personali. Credo che persino uno sconosciuto, leggendo tra le righe, possa riuscire a capirmi a fondo. In questi ultimi anni ho scritto tanti altri pezzi che spero un domani di far conoscere. Al momento ho pubblicato soltanto una canzone, dal titolo Cicatrici, che è online su Youtube da venerdì 18 ottobre.

Di cosa parla il brano?

Il brano parla fondamentalmente di me e di quello che ho capito grazie alle persone che fanno parte e hanno fatto parte della mia vita. Parlo inoltre di ciò che ho vissuto durante la mia infanzia e negli ultimi tempi. Sono in molti a credere che questa canzone sia molto triste ma secondo il mio punto di vista è solo fortemente introspettiva. 

Hai mai collaborato con qualcuno?

Sì e collaboro tuttora con altri ragazzi che sono riusciti a rendermi migliore la vita, facendo sì che io credessi nei miei sogni: da più di un anno lavoriamo insieme per la musica. Loro sono Luca Usai, bravissimo beatmacker,  Davide Rubiu (in arte Brrake), dotato di una voce e di una musicalità fuori dal comune, Giovanni Andrea Arzu (in arte Toondra), che pare un musicista navigato nonostante faccia musica da solo un anno, Alessandro Mulas (in arte Peddola), che ha uno stile musicale unico. Lui scrive da tempo, migliora di continuo ed è il ragazzo che più di tutti mi ha convinto a registrare. Il nostro gruppo è la dimostrazione del fatto che la musica riesce sempre a creare un legame incredibile tra le persone.

A quale canzone sei maggiormente legato?

La musica è stata per me come un’ancora di salvezza durante un periodo difficile della mia vita. In quel momento ho scritto proprio un brano a cui sono molto legato, al quale non ho neppure dato un nome e non so se uscirà mai. In quel pezzo sono riuscito a buttare giù tutto quello che provavo e di questo vado fiero.

A quali artisti ti ispiri? 

Ho sempre ascoltato cantautorato italiano e perciò mi piacciono molto Guccini, Lucio Battisti, Vasco Rossi, Ligabue, Fabrizio Moro e Nesli. Ascolto però anche Dargen D’amico, Fabri Fibra, Mecna, Mezzo Sangue e Mondo Marcio. Mecna e Nesli sono gli artisti in cui mi rispecchio maggiormente per quello che scrivono e per come lo scrivono. Io provengo dal cantautorato e dal rap e perciò, non volendo trattare sempre lo stesso genere, ho scritto tantissimi pezzi tutti diversi tra loro. Probabilmente il prossimo potrebbe essere trap, rap, indie o pop. La cosa importante è che questi testi raccontino un qualcosa, lascino un segno. Mi piace quando una canzone fa provare sensazioni forti e rivivere momenti passati. 

Hai un nome d’arte?

Per ora no, perchè penso che questo causerebbe l’allontanamento dalla persona che sono e la creazione di un nuovo personaggio. Io nelle mie canzoni sono il Luca Pischedda di sempre, quello con cui fai aperitivo il sabato sera o con cui giochi a calcio la domenica. Voglio essere semplicemente io. 

Quali progetti hai per il futuro?

Possiedo tanto materiale da far sentire e di conseguenza il mio desiderio è proprio quello di esibirmi dal vivo di fronte a un grande pubblico. Credo che cantare dal vivo sia la cosa più bella che si possa fare.

Chi ti supporta?

Fortunatamente sono tante le persone che credono in me. In questa terra non è per niente scontato ricevere il rispetto della gente, ogni qual volta si fa qualcosa di “artistico”. Non è stato facile però, piano piano,  vedo che le persone hanno iniziato a rispettare e apprezzare la mia passione. Un grazie di cuore va ai miei due migliori amici Raffaele e Silvia, che da sempre mi supportano e credono in me. Ringrazio inoltre Roberto, un ragazzo del mio paese che ha sempre fatto musica e mi ha regalato ottimi consigli. Ovviamente sono grato al gruppo con il quale collaboro e di cui ho già parlato. Oggi posso dire di essere fiero di me perchè sono riuscito a fare ciò che mi rende felice. 

IL VIDEO DELLA CANZONE DI LUCA

Nuovo traguardo per la cantante villagrandese Stefy Seoni: il suo primo singolo – un brano in sardo logudorese reinterpretato in chiave moderna che parla proprio del canto, il suo grande amore –, registrato a maggio 2018, ora è accompagnato da meravigliose immagini.

Nel bellissimo video girato tra il Lago Alto Flumendosa e il bellissimo Parco villagrandese di Santa Barbara – omaggio alle sue origini –, Stefy racconta al mondo di questa sua passione nata quando era piccola.

“Deo canto” parla di ciò che il canto è per lei.

Come dice la canzone, lei lo segue come un angelo segue la sua scia tra le stelle. Talvolta, spiega, basta una canzone per far tornare il sereno.

«Il canto è come un’amica sincera, quando hai bisogno è lì accanto a te,» dice Stefy «ti abbraccia forte come quando il sole scioglie la neve». Esorta poi a guardare al canto come metodo per allontanare le guerre, per tornare a sognare.

La musica e il testo sono di Andrea Boi, i cori sono di Stefania Seoni e di Giusy Deiana. La traccia vocale – registrata nello studio Zeta recording di Macomer – è di Paolo Zizi. Gli arrangiamenti sono di Davide Guiso.

Fotografia: Carla Picciau