Sardegna: il Tar sospende definitivamente la caccia al coniglio selvatico

Il T.A.R. Sardegna ha definitivamente sospeso parzialmente il calendario venatorio regionale sardo 2019-2020 riguardo la caccia al Coniglio selvatico.
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Il T.A.R. Sardegna ha definitivamente sospeso parzialmente il calendario venatorio regionale sardo 2019-2020 riguardo la caccia al Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus). Il Collegio giudicante, dopo l’udienza di discussione del 16 ottobre 2019, ha ritenuto di confermare in toto le motivazioni (già puntualmente espresse con il decreto presidenziale Sez. I, 3 ottobre 2019, n. 247/2019), con cui la caccia al Coniglio selvatico era stata provvisoriamente sospesa.
Chiarissima la motivazione: “il parere dell’ISPRA ha, per giurisprudenza costante, un rilievo centrale nella predisposizione del calendario venatorio e può essere disatteso sulla scorta, però, di una congrua motivazione che giustifichi, anche sul piano della logicità e della ragionevolezza, la diversa soluzione privilegiata (Consiglio di Stato, Sez. III, n. 3852 del 22 giugno 2018) … anche a volere ritenere meramente programmatiche le indicazioni date dall’ISPRA per la caccia al coniglio selvatico, tuttavia tali indicazioni evidenziano comunque la necessità di una attenta ed immediata valutazione degli effetti del prelievo sulla sostenibilità biologica”, comunque, “pur avendo la Regione posto (con il decreto impugnato) un limite numerico, sia giornaliero che complessivo, al numero dei capi abbattibili, tuttavia non risulta che tale numero sia stato commisurato alla dinamica della popolazione e all’adozione di meccanismi di controllo sugli effetti del prelievo”, ne consegue “che gli indicati limiti numerici appaiono peraltro molto elevati, in rapporto al numero dei potenziali cacciatori ed anche tenuto conto del numero di capi che risultano prelevati nelle ultime stagioni venatorie”.
Bosa, arrestato un uomo per mesi di violenze sessuali sulla figlia minorenne dell’ex moglie

Un uomo di quarantuno anni è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Bosa con l'accusa di aver commesso ripetute violenze sessuali sulla figlia minorenne della sua ex moglie.
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Bosa, arrestato un uomo per mesi di violenze sessuali sulla figlia minorenne dell’ex moglie.
Un uomo di quarantuno anni è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Bosa con l’accusa di aver commesso ripetute violenze sessuali sulla figlia minorenne della sua ex moglie.
L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Oristano su richiesta della Procura della Repubblica, a conclusione di un’indagine delicata e complessa.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli abusi sulla ragazzina si sarebbero verificati nell’abitazione dell’indagato in un arco temporale prolungato, compreso tra aprile 2024 e luglio 2025. Un periodo di tempo durante il quale la vittima ha vissuto un incubo silenzioso.
La svolta nel caso è arrivata quando la minorenne ha trovato il coraggio di confidarsi con la madre. La donna, immediatamente, si è rivolta ai servizi sociali, dando il via all’attivazione della rete di protezione e alle procedure legali necessarie.
I carabinieri di Bosa, sotto il coordinamento della Procura, hanno quindi avviato una meticolosa raccolta di elementi e testimonianze. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di far emergere gravi indizi di colpevolezza a carico del quarantunenne, prove che hanno convinto il giudice per le indagini preliminari a disporre l’ordinanza di custodia cautelare.
L’uomo è stato tratto in arresto questa mattina e condotto in carcere. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e il coraggio della vittima hanno permesso di porre fine a una situazione di abuso che si protraeva da mesi.

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