Artes in carrera: a Buddosò si racconta il nostro patrimonio dolciario

Non solo una ricerca sul patrimonio dolciario di Buddusò, come “s’aranzada” diversa da quella nuorese, o quelli dimenticati come “ sa timballa”, ma una mostra che darà spazio ad una ampia rappresentanza di tutti i dolci della Sardegna.
di Gisella Dessì
A Buddusò Il 5 e 6 ottobre ritorna l’atteso appuntamento autunnale di Artes in Carrera, una manifestazione divenuta negli anni uno dei principali appuntamenti dell’autunno nel Monteacuto.
Un nutrito programma, un itinerario attraverso l’arte, la storia, l’artigianato, l’archeologia, il folclore e dulcis in fundo, la mostra sui Dolci in Sardegna organizzata dall’associazione “La cucina delle matriarche” .
Non solo una ricerca sul patrimonio dolciario di Buddusò, come “s’aranzada” diversa da quella nuorese, o quelli dimenticati come “ sa timballa”, ma una mostra che darà spazio ad una ampia rappresentanza di tutti i dolci della Sardegna.
Legati alla mostra si terranno diversi laboratori seguiti da grandi professionisti, decorazione dei biscotti sardi, rivolto ai bambini, a cura di Laura Mastrella a quello dimostrativo sull’arte della decorazione a cura di Anna Maria Sarritzu che svelerà tecniche e ricette. Parteciperanno all’evento inoltre maestre e matriarche da tutta la Sardegna, oltre a giornalisti ed esperti gastronomici.
Quest’anno la manifestazione è dedicata ai centenari di Buddusò. Un progetto che si concretizzerà nella realizzazione di particolari murales che ritrarranno nelle vie del centro storico uomini e donne buddusoini che hanno raggiunto l’importante traguardo del secolo di vita divenendo straordinari testimoni di un’epoca segnata da guerre, scoperte e innovazioni.
“I murales – afferma l’assessore della Cultura Tomaso Tuccone -, uniscono due aspetti. Da una parte l’arte che attraverso le pitture racconta qualcosa, dall’altra uno dei tratti salienti della nostra comunità: la longevità. Dal 1985 ad oggi Buddusò ha avuto 25 centenari, come risultato di un’elevata qualità della vita”.
Per questo motivo – ci spiega Maria Antonietta Mazzone de “La cucina delle matriarche”, l’associazione dedicherà a tutto il paese, ma soprattutto ai novantenni “su cumbidu” come auspicio di lunga vita.
Al più anziano presente l’onore di dare il colpo di mattarello alla torta selargina, ponte ideale tra la cultura dolciaria del nord e il sud Sardegna.
Oltre ai dolci tipici di Buddusò, come “sos pinos” e “s’aranzada” , si potrà gustare la torta degli sposi, un opera d’arte di Annamaria Sarritzu “drucera” di Quartu Sant’Elena. Una torta monumentale, che viene solitamente confezionata, in occasione dello sposalizio selargino, a base di mandorle e ricoperta di glassa di zucchero.
Su cumbidu (l’invito) verrà offerto nella piazzetta De Su Comune Ezzu. , la vecchia piazza della cultura dove un tempo si riunivano gli abitanti di Buddusò portandosi dietro “sa cadrea” (la sedia) da casa per assistere alle esibizioni dei poeti , canti a chitarra e altri spettacoli della festa.

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