Articolo di Maria Aurora Murgia
Villagrande, sono proseguite ieri le celebrazioni – incominciate già da mercoledì – in onore di San Gabriele, patrono del paese, cui si sono uniti i festeggiamenti per il ventesimo anniversario della fondazione, avvenuta nel 1999, del Gruppo folk San Gabriele di Villagrande.
La serata si è svolta in un profondo connubio tra spiritualità, fede, cultura e tradizione folkloristica.
Numerosi i fedeli che, nel caldo pomeriggio, si sono raccolti nella piazza della chiesa, dedicata al santo, per partecipare, con grande fervore religioso, alla processione lungo le vie di Villagrande. La partenza è stata annunciata dai tradizionali spari dei fucilieri. A dare inizio al corteo sono stati i Gruppi folk provenienti da varie zone della Sardegna, preceduti dal gruppo villagrandese, che hanno sfilato sfoggiando i costumi sardi tradizionali. A seguire, c’era lo stendardo, sorretto dagli obrieri della leva del 1968, e il Santo accompagnato dai parroci, Don Ernest e Don Giuliano, dal primo cittadino Alessio Seoni, dalle forze dell’ordine e infine dalla comunità dei devoti in preghiera. Dopo il rientro in parrocchia, si è svolta la celebrazione della Santa Messa, ricca d’intense emozioni e allietata dal suono delle launeddas e della fisarmonica ma anche dai canti del coro di San Gabriele che, dopo la benedizione solenne, ha eseguito “Is goccius”. A conclusione della funzione gli obrieri hanno offerto un rinfresco con tante varietà di dolci, mentre sulla piazza si tenevano i primi balli sardi della giornata. Sempre in prima fila, il gruppo villagrandese.
I balli sono, infatti, ripresi la sera, introdotti dalla performance canora, in lingua sarda, di Stefy Seoni e dall’esibizione del gruppo ospite che ha eseguito Sa presentada, Su ballu tundu e Su ballittu, accompagnati dalla musica dei suonatori di fisarmonica Michele Agus e Roberto Fadda. A presentare lo spettacolo “Vent’anni di noi” è stato Roberto Tangianu.
«Ringrazio il mio gruppo per avermi supportato e soprattutto sopportato!» esordisce il capogruppo, Fabrizio Contu. Il principale obiettivo del gruppo è, come spiega Contu: «Portare in alto e bene sia il costume sia il nome di Villagrande» dice ricordando il successo delle scorse uscite in tutta Europa.
«L’idea è nata dalla passione e dalla voglia di esaltare la tradizione del paese attraverso il ballo e poi quest’intento si è tramandato nel tempo, anche grazie ai nostri tanti sostenitori» spiega Contu.
«Ho contribuito a fondare il gruppo partecipando anche agli incontri e superando le difficoltà, perché ballare è una mia passione sin da quando ero una ragazzina» prosegue Anna Mighela, considerata uno dei pilastri portanti. Facendo parte del gruppo da vent’anni, è lei spesso a motivare e sostenere i più giovani. «I punti di forza sono sicuramente l’originalità del ballo e del costume» spiega Mighela «il costume è stato ricostruito, tenendo ovviamente in considerazione il modello del passato, pertanto è rimasto com’era nell’antichità».
Tra i veterani del gruppo che “hanno insegnato, motivato e trasmesso la loro passione ai più piccoli” (come è stato detto nei ringraziamenti) vi è anche Alessandro Pendugiu.
Fondamentale è anche riuscire a far coesistere antiche tradizioni e nuove generazioni, ed è per questo motivo che tra i componenti vi sono tanti giovani: «Per il gruppo è importante il ricambio generazionale e quindi mi fa molto piacere che i ragazzi considerino il ballo folkloristico anche come un divertimento» afferma Anna Mighela.
«È stata la passione per la nostra cultura e l’intento di mantenerla viva che ci ha spinto a entrare a far parte del gruppo. Ci sono, poi, tanti aspetti appassionanti come il lavoro di squadra, la compagnia e la valorizzazione del proprio paese. Inoltre nascono grandissime amicizie, infatti si ricerca sempre la collaborazione e si accettano le differenze. Infatti, il confronto è sempre bello, così come la competizione, ma senza sminuire le diverse tradizioni» concordano Giuliana Buttau e Angelo Mulas.
«È necessario molto allenamento, si richiedono impegno e rigorosità, è come una scuola!» aggiunge Ilaria Mighela.
«Infine, il minuto prima di salire sul palco è sempre il momento in cui ci si sente sopraffare dalla tensione e dall’emozione ma, una volta che si inizia a ballare, tutto diventa più semplice» conclude Buttau.
La serata è stata poi animata dalle esibizioni dei gruppi folk di Samugheo, Santa Sofia di Tertenia, Lotzorai, Sorgono, San Giovanni di Battista Bari Sardo.
«Abbiamo partecipato perché amici del gruppo folk di Villagrande» afferma la Presidente dell’associazione culturale San Giovanni Battista di Bari Sardo, Maria Graziella Murru. «Ci piace il loro volere di festeggiare, perché abbiamo notato che il culto del patrono è molto sentito dal paese».
I festeggiamenti sono terminati in tarda notte, con balli i sardi che, a tempo di musica e nell’euforia generale, hanno coinvolto tutti i presenti.
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