Carabiniere depone a processo e poi si toglie la vita
Nella lettera di addio scritta dall'appuntato, oltre alle scuse per il gesto rivolte ai propri familiari, ci sarebbero riferimenti al processo a carico di Gianfranco Cabiddu, marito dell'ex procuratore capo della Repubblica di Imperia Giuseppa Geremia e dell'ex comandante dei Carabinieri di Imperia David Egidi, in cui l'uomo aveva testimoniato.
Un appuntato dei carabinieri in servizio a Lunamatrona, Andrea Masala, si è tolto la vita dopo aver testimoniato il 20 giugno di quest’anno al tribunale di Imperia nel procedimento a carico di Gianfranco Cabiddu, marito dell’ex procuratore capo della Repubblica di Imperia Giuseppa Geremia e dell’ex comandante dei Carabinieri di Imperia David Egidi.
I due erano accusati rispettivamente di falso e abuso di ufficio. A Cabiddu era stata sospesa la patente dopo che aveva esaurito i punti. Il provvedimento di sospensione era stato inviato dalla Motorizzazione alla caserma di Lunamatrona nel novembre del 2013, ma non era stato notificato fino al febbraio del 2014 quando poi fu spedito a Imperia.
«Dovevo procedere con la notifica, ma quando ho saputo che Cabiddu sarebbe dovuto venire in Sardegna per le festività natalizie ho aspettato che arrivasse per rendere le cose più semplici – aveva detto Masala nella testimonianza -. Quell’anno non venne. Così dopo mesi lo contattai per dirgli che gli dovevamo fare una notifica urgente, poi mandai la pratica a Imperia. Non so perché il suo nome non venne inserito nello Sdi e chi decise di non farlo».
Nella lettera di addio scritta dall’appuntato, oltre alle scuse per il gesto rivolte ai propri familiari, ci sarebbero riferimenti al processo, come confermato dalla Procura di Imperia.
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