La tesi di laurea del Dottor Davide Schiavone di Tortolì pubblicata in una nota rivista scientifica azionale

Un altro importante riconoscimento per il dottor agronomo e forestale Davide Schiavone che, con grande soddisfazione e, perché no, anche con una punta di orgoglio, ha visto pubblicare la sua tesi di laurea.
Un altro importante riconoscimento per il dottor agronomo e forestale Davide Schiavone che, con grande soddisfazione e, perché no, anche con una punta di orgoglio, ha visto pubblicare la sua tesi di laurea. Davide risponde ad alcune domande circa la sua carriera universitaria e i suoi progetti per il futuro.
Di cosa parlava la sua tesi e con chi ha collaborato?
Il mio lavoro di tesi era incentrato sulla pineta della “Capannina” e, in particolare, su quella parte di pineta che si trova nella prima spiaggia. Ciò che mi ha incuriosito tanto da realizzarci una tesi è stata la sua “unicità”. Essa rappresenta infatti un importante e raro caso di rinnovazione spontanea del pino domestico. In altre parole, uno dei pochi casi in Italia in cui una pineta costiera si rinnova grazie a nuove plantule nate da seme. Nella rivisitazione della tesi, ai fini della pubblicazione, ho collaborato con la mia professoressa di selvicoltura, la stessa che mi ha seguito nei miei lavori di tesi triennale e Magistrale, la professoressa Raffaella Lovreglio.
In quale rivista è stata pubblicata e cosa ha provato nel sapere che sarebbe stata pubblicata?
La mia tesi è stata pubblicata in una importante rivista italiana che si occupa di temi forestali e ambientali: “L’Italia forestale e montana”.
Quando la professoressa mi ha parlato di questa occasione, ero molto felice e orgoglioso, perché ho visto nella pubblicazione un’opportunità di crescita e allo stesso tempo un ulteriore riconoscimento agli sforzi fatti durante questi anni di studi.
Pensa che la sua tesi possa essere importante per il futuro della Capannina, visto che viene letta da tutti gli appassionati di questo argomento?
Penso che più che per la Capannina in sé, la tesi possa offrire un modesto contributo alla ricerca nel campo. Come ho detto prima, non sono tanti i casi simili in cui una pineta di pino domestico si rinnova spontaneamente, per cui il mio lavoro può rappresentare un’ulteriore testimonianza del caso.
In passato lei è stato premiato più volte mentre quest’anno è riuscito a diventare forse il più giovane degli agronomi della Sardegna. La domanda è: quali altri progetti ha per il futuro?
Per il momento ho in corso un altro lavoro di pubblicazione. Inoltre, ho superato da poco l’esame di stato per Dottori Agronomi e Forestali: strada che sicuramente ho intenzione di intraprendere.
Pensa di rimanere a lavorare in Sardegna?
Penso e soprattutto spero di sì. Amo la mia terra per cui, lavoro permettendo, mi piacerebbe continuare a vivere e magari, nel mio piccolo, dare anche il mio contributo alla sua crescita.
Quale è stato il suo segreto per affrontare il corso di studi di 5 anni in maniera così brillante, data la sua media e i prestigiosi riconoscimenti ottenuti?
Nessun segreto, solo organizzazione e un buon metodo di studio.
Cosa consiglia ai giovani che vorrebbero intraprendere i suoi stessi studi universitari?
A chi vuole intraprendere i miei stessi studi universitari, ma in generale a chi studia, consiglio di studiare non per l’esame o l’interrogazione in sé, ma per imparare e conoscere.

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