Il terribile scherzo fatto alla nonnina di Dorgali: «Se non morirà dovrà pagare una multa», falso funzionario Inps telefona a casa della centenaria
La sera stessa del ritiro della carta, un falso funzionario dell’Inps ha telefonato a casa dell’anziana dicendo che per i successivi due anni le sarebbero stati tolti dei soldi e non solo, c’era per lei una multa da oltre quattromila euro. Ma quel che fa accapponare la pelle è il finale: «Sarebbe meglio abbatterla» ha dichiarato lo sconosciuto alla signora che abita con Tzia Ignazia «per evitare guai seri».
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Era diventata famosa nei giorni scorsi per essere andata di persona dal suo paese di Cala Gonone fino all’ufficio postale di Dorgali, per ritirare la sua card per la pensione di cittadinanza. Tzia Ignazia Mula, 106 anni portati splendidamente, è stata forse una delle beneficiarie del reddito di cittadinanza più longeve d’Italia. La nonnina di Cala Gonone si era presentata all’ufficio postale di Dorgali per apporre di persona le tre firme necessarie al rilascio della carta.
Oggi a far parlare è stato il terribile scherzo che le è stato fatto da uno sconosciuto.
La sera stessa del ritiro della carta, un falso funzionario dell’Inps ha telefonato a casa dell’anziana dicendo che per i successivi due anni le sarebbero stati tolti dei soldi e non solo, c’era per lei una multa da oltre quattromila euro. Ma quel che fa accapponare la pelle è il finale: «Sarebbe meglio abbatterla» ha dichiarato lo sconosciuto alla signora che abita con Tzia Ignazia «per evitare guai seri».
La Polizia Postale è già al lavoro per scoprire la sua identità, i familiari intanto non riescono a capacitarsi per questo terribile sgarro. La figlia ha dichiarato di essere molto amareggiata: la madre, d’altronde, era solo felice di questi 86 euro che si aggiungevano alla pensione di vecchiaia e voleva ringraziare pubblicamente Di Maio. «Sembra impossibile che esista gente così crudele» ha detto aggiungendo «Spero solo che la polizia postale possa smascherare il balente del telefono e rendere pubblico il suo nome».
«Adesso» avrebbe detto il finto funzionario dell’Inps alla donna che abita con Tzia Ignazia «quando la vecchia andrà a prendere la pensione di cittadinanza non le daranno 86 euro come c’è scritto nell’articolo della Nuova ma le daranno 82,50 o 83 euro. Le verranno decurtati due euro perché ha questa età e potrà ritirare la stessa somma per altri due anni ma se poi non muore, o la dovete abbattere voi o dovrà subire un processo e pagare una penale di 4 mila e 650 euro».
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Quest’anno la “Corsa Rosa” prenderà il via da Bologna nella cronometro che porta al Santuario di San Luca. Una prova contro il tempo individuale sulla distanza di 8 km, nei quali gli ultimi due molto impegnativi: una salita ripida su carreggiata stretta, nella quale la pendenza varia tra l’8% e il 16%. Il tratto più impegnativo nella doppia curva denominata “le Orfanelle”.
Nell’Isola la corsa a tappe partì da Alghero, con l’entusiasmo e la passione della gente a fare da cornice sulle strade sarde. La prima frazione Alghero-Olbia, vide imporsi l’austrico Postlberger che indossò la prima maglia rosa. Nella seguente Olbia-Tortolì, a vincere e prendere il simbolo del primato del Giro fu il tedesco Greipel. Una volata poderosa quella del gigantesco velocista, soprannominato “Il Gorilla”, sul Viale Monsignor Virgilio a Tortoli, tra due ali di folla entusiasta. Il giorno seguente partenza da Arbatax, con il borgo marinaro gremito di appassionati ad assistere.
In Ogliastra il Giro è stato accolto con grande affetto e partecipazione, non c’era un angolo di strada in quei giorni dove non spiccava il colore rosa. Ancora oggi ad Arbatax e Tortolì è possibile ammirare le tante opere dedicate alla più dura corsa a tappe del Mondo. Murales, statue e altri manufatti sono rimaste a ricordo dell’evento. Molte di queste dedicate a Michele Scarponi, scomparso poco prima dell’inizio del Giro in un tragico incidente durante un allenamento, capitano designato dell’Astana dopo l’infortunio di Aru. Toccante l’omaggio in memoria dell’amato ciclista prima della partenza del “gruppo”, quando alcuni cori polifonici sardi, hanno intonato la canzone “Su bolu ‘e S’astore” di Tonino Puddu. La terza tappa Arbatax-Cagliari, sulla carta non avrebbe dovuto avere nessun colpo di scena: sul lungomare del Poetto, prima il vento fraziona il “gruppo” e poi un problema tecnico alla catena fa accumulare ritardo a Greipel, facendogli perdere la maglia rosa, “sfilata” da Gaviria con la vittoria in volata sul pavè di Via Roma. Nei prossimi anni le strade della Sardegna meriterebbero di essere inserita nel Giro, un ottimo volano anche per il turismo. Nel frattempo sicuramente i sardi seguiranno la “Corsa Rosa”, quest’anno si prospetta molto duro con il Gavia, il Mortirolo e altre salite inedite. Quest’anno il Gavia ritorna ad essere la Cima Coppi, nel centenario del “Campionissimo”. Fausto Coppi che con cinque vittorie detiene il primato al Giro insieme ad Alfredo Binda ed Eddy Merckx, avrebbe dato spettacolo in questa corsa rosa, che vive il presente e guarda il futuro insieme all’Italia.