Farah è uno splendido labrador che insieme ai suoi ‘amici a due zampe’ gira la Sardegna alla scoperta dei posti più belli e affascinanti. Il suo profilo Instagram è la vetrina delle sue escursioni. Una vetrina con centinaia di follower attirati dalla bellezza dei posti e dalla fotogenicità di questa simpatica cagnolona.

Il suo ultimo video è una lezione di ecologia per tutti. Insieme al suo padrone Fabrizio Pinna Farah ha ripulito la bellissima spiaggia di Cala Domestica, nel litorale di Buggerru.

Farah e Fabrizio raccolgono ogni tipo di detriti e li mettono in un sacchetto da differenziare successivamente. La nostra eroina a quattro zampe, come tutti i suoi simili, ha una passione innata per le bottiglie di plastica: le raccoglie, le dà al suo padrone e le toglie al mare, dove avrebbero potuto fare molto del male a tanti animali. Un bellissimo video da vedere tutto d’un fiato.

I suoi ingredienti sono semplicissimi: miele e nocciole. A impreziosire il dolce dei decori realizzati in glassa reale. Ecco la “tumballa”, una ricetta antichissima che trova molte parentele in altrettante preparazioni del Mediterraneo. Oggi vi proponiamo la tumballa di Ovodda, realizzata da Chiara Lai, abilissima maestra pasticcera.

Ma gli antenati della tumballa possono variare da una cultura all’altra e nel corso del tempo pur mantenendo gli stessi ingredienti, miele e nocciole. Ad esempio il “Loukoumades”, un dolce tradizionale presente in diverse culture del mondo classico e successivamente adattato in varie forme e varianti nelle cucine di molte regioni.

Ateneo da Naucrati menziona dolci simili nelle opere del teatro greco e, il nome che usa Chiara Lai per denominare il dolce è citato nelle ricette del cuoco ottocentesco Giovanni Vialardi di Casa Savoia, ma la preparazione è molto molto antica. La tumballa insomma ha mantenuto la sua popolarità attraverso i secoli, anche se con diverse variazioni e adattamenti.

Fonte Storia della cucina di Sardegna.