Arzachena: furbetti dei cassonetti? Le foto online degli “sporcaccioni”

Le foto pubblicate mostrano cittadini che si disfano, trasgredendo i regolamenti, di ogni genere di rifiuto ingombrante, in maniera non corretta
Violano il regolamento in materia di igiene urbana e vengono fotografati: il Comune di Arzachena cerca di combattere i “furbetti” attraverso la pubblicazione online delle trasgressioni. Ecco cosa si legge nella pagina FB del Comune.
“Riprende la pubblicazione delle immagini delle telecamere che evidenziano violazioni al regolamento di igiene urbana nel territorio di Arzachena. I responsabili non sono identificabili a tutela della privacy, ma le trasgressioni commesse sì. I delegati all’Ambiente e alla Polizia Locale, Michele Occhioni e Tore Mendula, collaborano per sensibilizzare cittadini e visitatori al rispetto dell’ambiente, per contrastare gli abusi e sanzionare i responsabili. Il monitoraggio delle isole ecologiche attraverso il sistema di videosorveglianza è costante, giorno e notte.
Quali sono gli errori e le violazioni più frequenti? Nelle foto alcuni utenti gettano ingombranti nelle isole ecologiche. È vietato. Questo comportamento causa ritardi nell’ordinaria pulizia delle isole ecologiche, incrementa i costi del servizio che ricadono sul cittadino e degradano il nostro territorio”.

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(PHOTOGALLERY) Un successo la Via Crucis vivente di Monte Attu

Grande folla per la Via Crucis vivente a Monte Attu, a fare da scenario alla passione di Cristo. La rappresentazione scenica delle ultime ore di Gesù, ha visto l’interpretazione convincente di oltre un centinaio di figuranti, vestiti con costumi ispirati all’epoca. Continua ad attrarre un numero sempre maggiore di persone
Ieri sera a Tortolì nel quartiere di Monte Attu, è andata in scena la Via Crucis vivente, interpretata da un centinaio di fedeli.
Una folla numerosa ha assistito alla rappresentazione delle ultime ore di Cristo, interpretato in maniera molto valida dal tortoliese Paolo Piras. Davanti alla chiesa di San Giuseppe è stata allestita la scena dell’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli, a seguire nel giardino antistante tra gli ulivi, l’arresto del Cristo e l’inizio della processione tra le strade del quartiere tortoliese.
Nell’ultima abitazione alle pendici del promontorio della Croce di Monte Attu, interpretate varie scene: Gesù viene giudicato da Ponzio Pilato, fustigato dai soldati, e poi rinnegato dal discepolo Pietro. Dopo questa interpretazione sono iniziate le quattordici stazioni tradizionali – gli episodi più significativi – della passione di Cristo. Dopo la condanna a morte, Gesù viene caricato della Croce, la lingua di asfalto che porta alla cima della collina della Croce di Monte Attu diventa il cammino del supplizio verso il Calvario.
La folla ordinatamente segue l’interpretazione scenica, assistendo partecipe alle varie stazioni. Emotivamente coinvolgenti le ripetute cadute del Cristo, in una delle quali aiutato dal Cireneo. Intensa la rappresentazione dell’incontro di Maria e suo figlio trascinato dai soldati romani, con molti presenti emozionati dalla tragedia. Tra i profumi degli arbusti e delle piante di Monte Attu, la luce delle torcie dei soldati che squarciano le tenebre della notte, altre interpretazioni si susseguono: Veronica asciuga il viso insanguinato del Messia, un discorso consolatorio di Gesù alle pie donne, fino all’arrivo nella cima di Monte Attu, dove il Cristo viene spogliato.
Tra le ali di folla in silenzio, il passaggio di Cristo, il promontorio di Tortolì ora ha preso le sembianze del Golgota. Con la luna piena a fare da cornice, vanno in scena le ultime stazioni della passione di Gesù: la crocifissione, la morte, la deposizione e la tumulazione. Tra queste, la Vergine Addolorata quando a terra tiene tra le sue braccia, il corpo immobile del figlio, a rappresentare il dolore umano più straziante, porta la tragedia al culmine del “pathos”. Una rappresentazione delle ultime ore di Cristo riuscita da parte del gruppo Via Crucis di Monte Attu, con il pubblico partecipante in continuo aumento. Da sottolineare che il percorso in cui si è svolto l’evento è stato messo in sicurezza, delimitando le zone che potessero risultare pericolose.

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