Molestie sessuali nelle redazioni italiane. Giulia giornaliste Sardegna: “Presto uno sportello di sostegno”

«L'indagine - prosegue la nota - evidenzia che questi comportamenti si accompagnano alla quasi totale assenza di solidarietà formale e pubblica con chi vive episodi di molestie, creando così un clima di complicità e di connivenza con chi opera nella stanza dei bottoni, e contestualmente una condizione di isolamento per le vittime».
L’associazione Giulia giornaliste Sardegna in prima linea contro le molestie sessuali nelle redazioni dei giornali. Dopo l’allarme lanciato a seguito dei risultati dell’indagine condotta da CPO (Commissione Pari Opportunità) FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), promossa insieme agli altri organismi di categoria, sulle molestie sessuali nelle redazioni, l’associazione delle giornaliste sarde ha deciso di intervenire.
In progetto l’apertura presso le sedi degli ordini, di uno sportello che raccolga le denunce e dia sostegno immediato a chi è vittima di molestie. I dati forniti dall’indagine, infatti, evidenziano una situazione allarmante. L’85% delle giornaliste intervistate ha dichiarato infatti di aver subito molestie; secondo la ricerca, però, solo il 2% delle vittime ha dichiarato di aver denunciato l’accaduto, mentre in un terzo dei casi le molestie si sono verificate in presenza di testimoni.
«Quello che emerge dall’indagine – commenta Giulia giornaliste Sardegna – è la presenza all’interno delle redazioni di veri e propri casi di abuso di potere, a volte striscianti, a volte palesi, ma mai accettabili».
«L’indagine – prosegue la nota – evidenzia che questi comportamenti si accompagnano alla quasi totale assenza di solidarietà formale e pubblica con chi vive episodi di molestie, creando così un clima di complicità e di connivenza con chi opera nella stanza dei bottoni, e contestualmente una condizione di isolamento per le vittime».
«Tutto ciò significa anche che le donne, in ogni contesto di lavoro come nelle redazioni, – conclude la nota – subiscono una sorta di bavaglio perché intimidite dalle possibili ritorsioni».

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Lanusei, presto la presentazione de “La Pantera di Bultei”: viaggio in una Sardegna apocalittica

Lanusei, prevista per sabato 13 aprile alle 18, presso l’Aula consiliare del Comune di Lanusei, la presentazione del libro di Roberto Deriu “La Pantera di Bultei”.
Lanusei, prevista per sabato 13 aprile alle 18, presso l’Aula consiliare del Comune di Lanusei, la presentazione del libro di Roberto Deriu “La Pantera di Bultei”.
L’Italia, tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, è dominata da un esoterico totalitarismo chiamato ‘Struttura Ufficiale’. Le persone comuni vivono in una cultura egemonizzata dalle idee del regime, la cosiddetta “Dottrina Fattuale”, alla quale tutti si adeguano in un conformismo soffocante, cercando di interpretare a dovere la parte che la Struttura Ufficiale ha scritto per ciascuno.
Alberto Campana, giovane musicista di origine marchigiana, conosce a Roma un uomo che cambierà il corso della sua esistenza. Il suo nome è Ahl Zenia.
Da quel momento Alberto Campana vivrà, suo malgrado e privo d’ogni consapevolezza, un’avventura che sconvolgerà l’intero Paese, mettendolo di fronte a una formidabile creatura che tutti ritenevano solo una figura mitologica: la Pantera di Bultei.
Mentre la belva leggendaria seminerà il terrore e lo sgomento nelle città e nei villaggi della Sardegna, Alberto Campana sarà la principale pedina sull´immensa scacchiera del gioco del potere.
La Struttura Ufficiale, la Chiesa e i Prelati Prescelti, una misteriosa confraternita segreta chiamata Le Marionette Ammaestrate si disputano in un duello mortale il possesso di un antico libro scritto in una lingua sconosciuta: dalla sua decifrazione potrebbe dipendere il destino del mondo.
Dialogheranno con l’autore la studiosa di letteratura Tania Manca e il Sindaco di Lanusei Davide Burchi. Modererà l’evento la giornalista Michela Girardi. L’evento sarà allietato dagli interventi musicali del concertista Davide Mocci.

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