Ha pubblicato su Twitter la foto di tre bambini affetti da sindrome di down per fare ironia sul “down” (crollo dall’inglese) patito ieri dai social network Facebook, Instagram e Whatsapp, attirando su di sé le polemiche della rete. Autore del post, un 21enne di Lucca che sui social si definisce “sovranista militante” e che risulta capo amministratore della pagina Facebook “Dio imperatore Salvini”, con più di 11mila fan all’attivo.
Anche l’immagine del profilo Facebook è uno scatto in compagnia dell’attuale ministro degli Interni. Oltre che per la stupidità del post, quindi, il giovane toscano è diventato oggetto di un’aspra polemica politica.
Intanto Susanna Ceccardi, la sindaca di Cascina, coordinatrice regionale della Lega in Toscana ha smentito chi ha diffuso la notizia che il ragazzo fosse un militante della Lega: «Questo ragazzo, poco più che ventenne che millanta sui suoi profili di essere social media manager della Lega Toscana (informazione assolutamente FALSA!), ha pubblicato la foto di tre bambini affetti da sindrome di down, accompagnata da un commento che definire idiota è fare un complimento. Voglio precisare che il soggetto in questione NON è militante della Lega Toscana e NON è il nostro social media manager. Ora, pur di attaccare la Lega, tanti sinistri rosiconi stanno facendo circolare la fake news sui social. Capisco la loro frustrazione e li abbraccio. Non capisco però come certi giornalisti possano mettere sotto i piedi la deontologia professionale per dare spazio a queste bufale. Li diffido dal continuare a farlo e li invito piuttosto a smentire. In conclusione lasciatemi dire la cosa più importante: trovo che questi tre bambini siano meravigliosi!».
Lo stesso Casali però si difende chiedendo parzialmente scusa alle persone affette da sindrome di Down, ma attaccando gli esponenti del centrosinistra che lo hanno attaccato, Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) ed Elena Carnevali (Pd) su tutti: «In queste ore sta avvenendo su Twitter un polemica su di un mio presunto post contro persone affette da sindrome di down. Twitter è un social che neanche utilizzo dove a malapena si può riscontrare la presenza di un mio account; post ironici sono solito farli, gestendo una comunità di oltre 30.000 persone basata proprio sull’ironia politica, che già ha suscitato polemiche simili. È ovvio che non ho assolutamente niente contro le persone affette da sindrome di down, alle quali comunque chiedo scusa per l’incomprensione. Ignoro le decine di ingiurie subite dopo un’ironia incompresa, voglio solo testimoniare come la cosiddetta “gogna mediatica” sia fatta da tutte le parti politiche, non solo da “noi”: è normale nei social, già l’ho vissuta e l’affronto anch’essa con ironia, coerentemente con cosa faccio. Ci tengo però infine a notare con altrettanta ilarità come suddette ingiurie provengano unicamente da una parte politica la quale si fa da decenni avvocato per potere abortire individui affetti da tale sindrome».
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