Beatrice e Daniele Foddis, giovani allevatori di Tertenia, intervengono con una lettera su quanto sta capitando in queste giornate in Sardegna: i pastori, in ogni angolo dell’Isola, stanno gettando per le strade il latte, il frutto del loro duro lavoro, in segno di protesta contro il crollo del prezzo al litro.

«Per ogni pastore non esistono feste, non esistono brutte giornate, non esistono giorni liberi, non esiste un’eventuale influenza o un ostacolo che gli faccia pensare di mancare a lavoro anche un solo giorno! Ogni pastore lavora 365 giorni all’anno e ogni giorno fa in modo di creare un prodotto di qualità che permetta di mandare avanti una marea di settori dando lavoro anche a molte altre persone. Questo però non viene riconosciuto perché la materia prima da cui parte tutto ciò costa 0,60 centesimi al litro!».

«Ogni pastore sardo sta facendo in modo di combattere per il proprio lavoro, affinché venga riconosciuto come merita. In questi giorni il vero simbolo di questa protesta è quel bidone di latte, quel bidone di latte che viene buttato sull’asfalto. Quel latte che è il simbolo del nostro sacrificio. Nutriamo la speranza che questa protesta possa permettere veramente un cambiamento positivo per la nostra Regione! #Forzapastorisardi».

Una trentina di pastori provenienti dai vari centri ogliastrini ieri ha presidiato il porto di Arbatax alla partenza della nave diretta a Civitavecchia.

Come riportato dalla pagina JP News, il presidio degli allevatori ha controllato che non ci fossero cisterne di latte in uscita per il continente. Sul posto a vigiliare sulla protesta, che ormai va avanti da giorni, due volanti dei carabinieri, una della polizia e gli uomini del Circomare di Arbatax.

Se in questi giorni non si riceveranno risposte dal Governo in merito al prezzo del latte, i pastori andranno avanti con la protesta. Minacciano anche di boicottare le elezioni regionali di fine mese.

Foto protesta nel porto JP News