Banfi nella commissione italiana per l’Unesco, ma la sua battuta sui plurilaureati scatena polemiche sul web

Di Maio annuncia la scelta di Lino Banfi, al posto dello scomparso Folco Quilici, e “Nonno Libero” dichiara: «basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso», la battuta non piace e nemmeno la scelta, Salvini rivendica il titolo per Jerry Calà, per lui evidentemente il problema non è tanto la cultura, quanto la provenienza geografica. Intanto sul web parte l'ironia.
Di Maio annuncia la scelta di Lino Banfi, al posto dello scomparso Folco Quilici, e “Nonno Libero” dichiara: «basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso». La battuta non piace e nemmeno la scelta.
«Uno schiaffo al merito – ha scritto su Twitter Matteo Orfini, presidente del Pd – e alla competenza che non fa sorridere per niente. E che umilia chi fa sacrifici ogni giorno per studiare» queste la parole di Orfini, riportate da Ansa. Se è vero che ogni occasione è buona per fare opposizione politica, non si può negare che la scelta di Banfi per sostituire Folco Quilici, con tutto il rispetto per Nonno Libero, sia quanto meno discutibile. Come se non bastasse lo stesso Banfi ci mette del suo con una battuta infelice sui plurilaureati. Il senso dell’ironia non deve mai mancare, ma forse in un periodo in cui non le forze politiche al governo hanno fatto della meritocrazia una bandiera, sarebbe stato meglio evitare.
Ci si chiede se davvero nel mondo della cultura italiana non ci fosse un uomo, o una donna magari, un po’ più preparato e giovane dell’attore pugliese. Anche sul web girano già vignette ironica, ma chi di ironia ferisce di ironia perisce. E lo stesso Salvini sembra non gradire la scelta, e rivendica: «e Jerry Calà, Renato Pozzetto, Umberto Smaila?», tuttavia a giudicare dai nomi non sembra che per il Ministro dell’Interno non si tratti di un problema di cultura, quanto piuttosto di provenienza geografica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA