Non sono riuscite nonostante il percorso inarrestabile a conquistare la medaglia d’oro. Una bella partita combattuta, abbastanza equilibrata ma leggermente sbilanciata a favore della Serbia che ha meritato l’oro perché non ha commesso quei piccoli errori che invece le giovanissime azzurre non sono riuscite ad evitare. Il primo set col punteggio di 25-21 è delle ragazze di Davide Mazzanti, in meno di mezz’ora si aggiudicano il primo punto, sembrano determinate e danno l’impressione di non poter essere fermate. Ma dall’altra parte della rete c’è una Serbia per niente intenzionata a perdere e infatti si prende il secondo set con punteggio di 24-14, in soli 23 minuti. Le italiane rallentano, ma non si fermano e vincono il terzo set, più equilibrato dei primi due, per 25 a 23.

La finale giapponese del mondiale di Volley femminile si dimostra abbastanza equilibrata, ma le serbe forti di una maggiore esperienza sono più attente, non si concedono distrazioni, e il quarto set va a loro, 25-19 il punteggio. Si va quindi ai tie break per capire chi vincerà il Mondiale 2018. L’ Italia fatica nell’ultimo set, e resta per tutta la frazione mediamente due punti sotto, non riesce a scongiurare nemmeno il primo match point e perde la partita. Rimane il bellissimo percorso delle azzurre fino alla finale e la consolazione di aver riportato la nazionale femminile sul podio Mondiale 16 anni dopo l’oro di Berlino del 2002, e di aver più che dignitosamente perso con le campionesse d’Europa. La medaglia di bronzo è andata alla Cina che battuto l’Olanda nella finale per il terzo e quarto posto.

A prima vista sembra l’autentico costume tradizionale di Dorgali, con i suoi ricami, i gioielli e le decorazioni che raccontano la storia e l’identità di un paese. Ma osservando meglio, la sorpresa è totale: non si tratta di broccato, né di oro o filigrana. È pan di Spagna, crema pasticcera e pasta di zucchero. Un capolavoro di pasticceria artistica firmato da Lina Murru.

L’opera è una torta, realizzata interamente a mano, che riproduce in modo fedele e minuzioso il costume tradizionale dorgalese. La base è composta da soffice pan di Spagna farcito con crema pasticcera, mentre l’esterno è ricoperto di pasta di zucchero. I dettagli che richiamano i gioielli e gli elementi decorativi del costume sono modellati uno ad uno con pasta di zucchero e rifiniti con ghiaccia reale, in un lavoro che unisce tecnica, pazienza e profondo rispetto per la tradizione.

Il risultato è un’opera unica, capace di fondere arte dolciaria e cultura popolare, trasformando un simbolo identitario in una creazione tutta da ammirare prima ancora che da gustare. Una reinterpretazione originale che racconta come anche la cucina possa diventare strumento di valorizzazione delle tradizioni locali.

Accanto alla parte artistica, Lina Murru condivide anche la ricetta che dà vita a questa torta speciale.

Per il pan di Spagna servono 30 grammi di zucchero e 30 grammi di farina per ogni uovo. Le uova vanno lavorate a lungo con lo zucchero, quindi si unisce la farina setacciata, incorporandola delicatamente con una frusta per non smontare il composto. La cottura avviene a 180 gradi per circa 35 minuti.

Per la crema pasticcera occorrono un litro di latte, otto tuorli d’uovo, 250 grammi di zucchero, 100 grammi di farina e vaniglia o aromi a piacere.

Un dolce che è molto più di una torta: è un omaggio alla tradizione di Dorgali, raccontata attraverso creatività, gusto e una straordinaria abilità artigianale.