Nell’ultimo videoclip di MezzoSangue, prodotto in collaborazione con Greenpeace Italia, anche lo zampino dell’ogliastrino ventiseienne Nicola Natali, già noto per realizzazione del lyric video di Baby K “Voglio ballare con te”, nel 2017.
«Sono stato contattato dal regista,» racconta Natali «Marcello Saurino, un ragazzo con il quale ho avuto il piacere di lavorare in passato per un altro progetto. Mi ha raccontato di avere tra le mani un video particolare, in collaborazione con Greenpeace, che parlava di inquinamento, del rapporto uomo-mondo, di come il nostro comportamento nei confronti della Terra sia deleterio. A lui servivano, per parlare un po’ del mio scopo all’interno del progetto, scenari staccati completamente da quello che veniva raccontato anche tramite le immagini di Greenpeace – che rappresentavano un mondo, per citare una parte del testo, “malato d’umanità” –».
Dopo aver visto un po’ tutto, concordando il da farsi, l’ogliastrino Natali e il regista hanno dato il via ai lavori. «C’era bisogno che venisse creata una sorta di atmosfera armoniosa tra uomo e Terra, quasi per cambiare la realtà delle cose, per proiettarsi su un altro tipo di visione. Siamo quindi usciti con un paio di effetti speciali per abbinare le immagini giuste, per dare supporto al testo e alla struttura intera del pezzo».
«È stato un grande piacere partecipare a un progetto che ha come lo scopo la sensibilizzazione su alcuni temi caldi attuali, come appunto l’inquinamento ambientale».
Non ci sono – ricorda Natali – nel panorama musicale odierno molti pezzi che hanno questo tipo di impatto, un impatto forte, aggressivo e che mirano a creare consapevolezza attorno ad argomenti spesso dimenticati ma di vitale importanza per il nostro pianeta.
«Ho apprezzato tantissimo questa collaborazione, infatti la soddisfazione per aver fatto parte della squadra è grande. Poi anche il fatto che il tutto sia avvenuto con la partecipazione di Greenpeace, con le immagini e i video ufficiali insomma, l’ha resa una bella esperienza».
Conclude: «Sono temi, purtroppo, a cui non viene data la giusta considerazione ed è importante cercare di ridare loro dignità. Farlo mediante il rap è un modo valido per sensibilizzare, lo trovo un giusto uso della musica. Facendo riferimento al testo della canzone, è chiaro che, non rispettando l’ambiente, non rispettiamo nemmeno noi stessi perché siamo parte del tutto».
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