Oltre il confine,istantanee dal centro del mondo. Pubblicato il libro della scrittrice ogliastrina Maena Delrio

Buone notizie dal centro del mondo: dal Sahel, dal Maghreb, dai margini della Cina, dal Sudamerica, dal Kurdistan, dalla Palestina, dalla Bosnia, dagli slum che orlano quella periferia in gran parte residenziale che chiamano Occidente e da cento altri luoghi.
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Buone notizie dal centro del mondo: dal Sahel, dal Maghreb, dai margini della Cina, dal Sudamerica, dal Kurdistan, dalla Palestina, dalla Bosnia, dagli slum che orlano quella periferia in gran parte residenziale che chiamano Occidente e da cento altri luoghi.
Buone notizie per ricordarci che la vita vive e che nelle smagliature del benessere appesantito e prigioniero dei muri nei quali su è rinchiuso, respira la speranza. L’Odissea del mondo e i popoli in movimento nel XXI secolo, narrati in 18 racconti brevi, attraverso storie di bambini e donne che resistono, malgrado tutto.
Questo è “Oltre il confine. Istantanee dal centro del mondo”: 18 racconti, firmati dalla sociologa e narratrice ligure Mara Sordini e dalla scrittrice ogliastrina Maena Delrio. Due sorelle di penna che il 30 settembre presenzieranno a Genova al Book Pride di Palazzo Ducale per presentare al pubblico, per la prima volta, la loro fatica letteraria, edita dalla casa editrice Pentagora Edizioni.
«È stata una serie di fortunate coincidenze a fare incontrare me e Mara – racconta Maena Delrio – Avevo appena letto uno dei suoi racconti, “L’Ultimo cecchino” e l’ho contattata per dirle quanto mi fosse piaciuto. Poi lei ha letto il mio “Hansel e Gretel” ( che aveva appena vinto il premio Italo Zucca) e da lì abbiamo capito quante cose avessimo in comune in fatto di sensibilità e riguardo a temi importanti come la migrazione dei popoli, la povertà, l’emarginazione. La svolta c’è stata quando le hanno proposto di pubblicare i suoi racconti. A quel punto lei ha chiesto a me di collaborare. Massimo Angelini, che è il direttore editoriale, ha subito creduto in noi e ci ha aiutate a portare avanti questo sogno. Domani il libro entrerà in stampa e dal 20 settembre sarà acquistabile. Per me è un sogno che si realizza».

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Lanusei accende la magia del folklore con il Festival Internazionale: cinque paesi in festa sotto le vele colorate

Quest’anno Lanusei ha ospitato con orgoglio cinque delegazioni internazionali: Venezuela, Panama, Botswana, Brasile e Armenia, accompagnate dal gruppo folk locale dell’Associazione Cultura e Folklore e dall’armonioso coro dei Tenores d’Ogliastra
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Lunedì 11 agosto Lanusei ha vissuto una giornata di grande festa e cultura con la seconda edizione del Festival Internazionale del Folklore, un evento storico che segna il ritorno di una tradizione iniziata nel lontano 1985. Organizzato dalla Proloco in collaborazione con l’amministrazione comunale, il festival ha portato nel cuore della cittadina ogliastrina un caleidoscopio di musiche, danze e colori provenienti da ogni parte del mondo.
Quest’anno Lanusei ha ospitato con orgoglio cinque delegazioni internazionali: Venezuela, Panama, Botswana, Brasile e Armenia, accompagnate dal gruppo folk locale dell’Associazione Cultura e Folklore e dall’armonioso coro dei Tenores d’Ogliastra. I gruppi si sono dati appuntamento lungo via Roma, animata dalle nuove vele colorate installate dal centro commerciale Le Falere, che hanno aggiunto un tocco di magia e allegria alla sfilata.

Festival Folklore Lanusei 2025 (1)
La parata, un tripudio di costumi tradizionali e ritmi coinvolgenti, ha conquistato i passanti che si sono fermati ad ammirare questo spettacolo di culture intrecciate. La festa è culminata in piazza Marcia, dove per oltre tre ore si sono susseguiti balli e musiche tradizionali, intrecci di storie e tradizioni che hanno unito in un unico abbraccio popoli lontani e vicini.
“Siamo soddisfatti e orgogliosi – hanno dichiarato gli amministratori di Lanusei – perché in un momento storico così particolare come quello che stiamo vivendo, eventi come questo assumono un valore ancora più importante. La nostra comunità, così come tutta la Sardegna, è da sempre accogliente e inclusiva, e il Festival Internazionale del Folklore ne è la prova tangibile.”
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