Corpo Forestale, individuato presunto incendiario. Rischia 10 anni di carcere, disponibile il video

È un pregiudicato di 68 anni l'uomo individuato quale presunto responsabile per l'incendio dello scorso 29 luglio nel territorio di Serrenti, dopo l'analisi delle videocamere e la raccolta di prove eseguite dal Nucleo investigativo dell’Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.
È un pregiudicato di 68 anni l’uomo individuato quale presunto responsabile per l’incendio dello scorso 29 luglio nel territorio di Serrenti, dopo l’analisi delle videocamere e la raccolta di prove eseguite dal Nucleo investigativo dell’Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.
IL VIA ALL’OPERAZIONE. L’indagine parte dalle segnalazioni arrivate proprio il 29 luglio al centro operativo del Corpo forestale sugli incendi nella zona industriale di Serrenti (località Villasanta) che, colpendo soprattutto l’alberatura lungo la strada statale 131, hanno compromesso per il fumo la sicurezza della circolazione. Le notizie ricevute dal Corpo forestale riguardavano anche la presenza di un individuo che appiccava le fiamme. L’immediato intervento del Nucleo investigativo del Corpo forestale ha consentito di raccogliere le testimonianze e acquisire tutte le immagini delle telecamere di sorveglianza degli stabilimenti circostanti.
L’EVIDENZA DELLE PROVE. Dall’analisi della documentazione video, è emerso che l’uomo ha percorso una strada sterrata e poi ha fermato il proprio veicolo per dare fuoco alle sterpaglie. Da qui le fiamme sono divampavate sugli olivi e altre essenze. Solo per una semplice casualità l’incendio non si è sviluppato con più gravi conseguenze interessando un vicino distributore di carburante. Gli inquirenti del Corpo forestale hanno svolto immediate indagini per risalire alla identità dell’incendiario, individuandolo in un 68enne di Serrenti, pregiudicato ed ex componente della locale compagnia barracellare.
IL MOVENTE. Il reato contestato è tentato incendio doloso, sanzionato con una pena sino a dieci anni di reclusione. Per la gravità delle esigenze cautelari, il giudice delle indagini preliminari Roberto Cau, su richiesta del pubblico ministero Giangiacomo Pilia, ha applicato la misura coercitiva degli arresti domiciliari. Il movente dell’incendiario potrebbe consistere in una forma di ritorsione nei confronti dei proprietari terrieri della zona. Inoltre sono in corso ulteriori indagini per accertare la responsabilità dell’uomo su altri incendi che hanno interessato le aree circostanti nei giorni precedenti.
RUOLO DELLA CITTADINANZA. In questo caso è stata determinante la collaborazione e cooperazione attiva dei cittadini, i quali mediante segnalazioni al numero di emergenza 1515 del Corpo Forestale e attraverso le proprie testimonianze, hanno permesso di individuare il responsabile di un’azione che, solo per una circostanza fortuita, non ha determinato gravi danni alle strutture e pericoli per le persone.
Sul profilo Flickr del Corpo forestale è disponibile una sintesi del video delle telecamere:
https://www.flickr.com/photos/corpoforestale_/29971908587/

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Peste suina, individuati a Lotzorai e Girasole due allevamenti irregolari. Abbattuti 18 capi e sanzionati i titolari

Peste suina, individuati a Lotzorai e Girasole due allevamenti illegali. Abbattuti 18 capi e sanzionati i titolari
Le costanti attività di monitoraggio e controllo del territorio portate avanti dagli uomini dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, in ambito di contrasto e diffusione della malattia, hanno portato all’individuazione di due gruppi di maiali confinati, ma non registrati all’anagrafe zootecnica, in Ogliastra e di un gruppo di maiali allo stato brado irregolare, di ignota proprietà, non registrati e mai sottoposti ai dovuti controlli sanitari, in Baronia.
Ogliastra. Il personale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e i veterinari dell’ATS hanno individuato oggi un allevamento non regolare nell’agro del Comune di Lotzorai, in località Corongiu. Nel sito sono stati ritrovati 16 capi non identificati all’anagrafe zootecnica e quindi mai sottoposti ai controlli igienico sanitari. Al proprietario degli animali, a cui verrà comunicata una sanzione da 10mila euro (così come previsto dalla normativa nazionale) per illecito amministrativo, è stato consegnato un verbale con le prescrizioni per regolarizzare l’anagrafe e la biosicurezza delle strutture.
Sempre oggi, in località Cerinas nel territorio del Comune di Girasole, è stato ritrovato un altro allevamento irregolare con due maiali confinati. Anche in questo caso è stato identificato il proprietario a cui è stato consegnato il verbale con le prescrizioni e a cui sarà recapitata una sanzione da 10mila euro.
Baronia. In agro di Posada sono stati individuati, in terre pubbliche, e poi abbattuti 2 suini allo stato brado illegale, di proprietà ignota, mai registrati e mai sottoposti ai controlli sanitari. I capi sono stati smaltiti in una discarica dismessa. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione un mezzo terna con cui sono state fatte le operazioni di interramento.
«Teniamo la guardia sempre alta in tutti i territori della Sardegna» ha osservato il responsabile dell’UdP e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini «soprattutto in quelle zone dove continua a persistere il virus e, seppur con numeri ridottissimi, a registrare focolai della malattia. Purtroppo dobbiamo ancora constatare l’esistenza di soggetti che, operando nell’illegalità, mettono a rischio il lavoro dei tanti allevatori seri ed onesti che operano nel rispetto delle regole. La presenza di questi allevamenti illegali rappresenta un pericolo costante per l’insorgere della PSA, determinando il blocco delle movimentazioni e delle vendite, creando danni economici e impedendo lo sviluppo di un settore con grandi potenzialità. Contro questa piaga» ha concluso l’esponete dell’UdP «non ci possiamo permettere di fare un passo indietro o di allentare la presa».

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