Aquarius: la nave della disperazione al largo di Costa Rei. Attracco ad Arbatax? Il sindaco Cannas smentisce

Non trova approdo nè pace l'Aquarius: onde alte 4 metri e impossibilità a stare in piedi. La nave della disperazione al momento si trova al largo di Costa Rei e, utilizzando la Sardegna come "scudo" per il maltempo, dovrebbe virare verso nord e, passando per le Bocche di Bonifacio, raggiungere la Spagna
A causa delle condizioni avverse del mare, l’Aquarius potrebbe modificare la sua rotta per Valencia. Attualmente la nave si trova ad alcune decine di miglia dalla Costa Rei, punta sudorientale della Sardegna. La rotta iniziale prevedeva un passaggio a sud dell’isola ma, dato che l’apice della perturbazione è previsto nelle prossime ore sul lato occidentale della Sardegna, si valuta la possibilità che l’imbarcazione possa virare verso nord, utilizzando l’isola come ‘barriera‘ al maltempo e tagliare poi le Bocche di Bonifacio per raggiungere la Spagna.
Il maltempo si è fatto sentire anche a bordo dove nella notte diversi migranti hanno accusato gli effetti del mal di mare. Come riporta l’Ansa, in un tweet Sos Mediteranee afferma che gli uomini che erano ancora sul ponte esterno della nave sono stati trasferiti all’interno, al sicuro, e hanno ricevuto le cure necessarie. “La strada per Valencia è ancora lunga e difficoltosa”, scrivono. “Abbiamo avuto vento a 35 nodi e onde di 4 metri – dice Alessandro Porro – e abbiamo messo dei corrimano perché è difficile stare in piedi”.
In merito all’ipotesi di attracco della nave Aquarius al porto di Arbatax, il Sindaco di Tortolì Massimo Cannas comunica che dai contatti intrapresi con gli organi competenti, allo stato attuale, l’informazione non trova nessun riscontro. «Pertanto le notizie che stanno circolando in rete non corrispondono a realtà» si legge in una nota stampa diramata dall’amministrazione tortoliese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ogliastrini nel mondo. Silvia Pusceddu, da Tortolì a Lenggries (Germania) in formato famiglia

Silvia Pusceddu, 28enne tortoliese, nel 2012 ha lasciato la Sardegna per trasferirsi in Germania, alla ricerca di solide basi sulle quali costruire una famiglia e un futuro lavorativo. E in terra tedesca ha vinto la sua scommessa
Silvia Pusceddu, 28enne tortoliese, nel 2012 ha lasciato la Sardegna per trasferirsi in Germania, alla ricerca di solide basi sulle quali costruire una famiglia e un futuro lavorativo. E in terra tedesca ha vinto la sua scommessa con il destino: è mamma di due splendidi bambini e con il marito Giordano Congiu, 29enne anch’egli ogliastrino, porta avanti a Lenggries, al confine con l’Austria, una fortunata attività commerciale.
Quando e perchè avete deciso di lasciare la Sardegna? Come è stato il primo periodo in Germania?
In Ogliastra, dopo il diploma, abbiamo svolto diversi lavori. Ci siamo sempre dati molto da fare ma la stabilità lavorativa sembrava sempre e solo un miraggio. Crescendo, abbiamo quindi deciso di rischiare e di trasferirci in Germania, in un primo momento a Monaco. Il primo periodo è stato abbastanza duro, sia per la nostalgia nei confronti della Sardegna che per il fatto che non conoscevamo il tedesco. I primi tempi, anche le semplici questioni burocratiche, ci facevano vedere tutto il salita. Poi, grazie al lavoro che un conoscente ci aveva trovato nell’ambito della ristorazione, ci siamo impadroniti sempre più della lingua e innamorati della Germania e del modo di vivere tedesco.
Dove vi trovate ora e di cosa vi occupate?
Viviamo a Lenggries dal dicembre del 2012. Inizialmente, come dicevo, ci siamo buttati nel mondo della ristorazione, lavorando in un ristorante italiano. Lo scorso anno abbiamo deciso di aprire un’attività tutta nostra, un chiosco- tabacchi dove sia vendono anche giornali, panini, pizzette e gelati. Siamo molto orgogliosi di esserci messi in proprio, con le sole nostre forze.
Cosa vi manca della Sardegna? Tornerete?
Della Sardegna sentiamo fortissima la mancanza della famiglia e degli amici. Ci spiace che i bambini crescano senza la vicinanza del mare e dei nonni. Ma per i prossimi anni non credo proprio che ci sposteremo da qui. Lo facciamo proprio per i nostri due figli, Francesco e Giorgia. Per i ragazzi, anche giovanissimi, qui c’è il lavoro, c’è il futuro, c’è la possibilità di realizzarsi. In Sardegna non sarebbe possibile. Chissà, magari torneremo nella nostra bella Isola, da pensionati, a goderci una terra che purtroppo ora vediamo raramente.
Come si trovano i bambini in Germania?
I bambini sono nati qui in Germania, Francesco ha 3 anni e Giorgia 10 mesi. Quindi per loro è questa la normalità, è qui che vivono la loro quotidianità fatta di giochi, di scuola, di gite fuori porte. Le famiglie tedesche, rispetto alle nostre, sono forse meno socievoli ma con altre mamme italiane che si trovano qui a Lenggries abbiamo creato un bel gruppetto e riusciamo spesso a incontrarci, a far giocare insieme i bambini e a darci una mano.
Cosa consiglieresti ai giovani desiderosi di fare un’esperienza come la vostra?
Ai giovani consiglio di viaggiare perché non esiste cosa più costruttiva e più bella. E consiglio anche di provare a lavorare all’estero, di mettersi alla prova, non scoraggiandosi mai.

© RIPRODUZIONE RISERVATA