Domani al Museo Novecento di Firenze la presentazione della monografia di Maria Lai

La monografia sulla più internazionale degli artisti della Sardegna, Maria Lai, ha significato per Ilisso un lungo lavoro di ricerca e di studio protrattosi nel tempo, come testimoniano gli scatti degli interni dell’abitazione dell’artista in via Prisciano a Roma
La corposa monografia “Maria Lai. Arte e relazione” approda venerdì 18 maggio, al Museo Novecento di Firenze, per una presentazione a cui prenderà parte Elena Pontiggia, curatrice dell’opera, accompagnata da Anna Dolfi, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. A fronte di tante pubblicazioni di approfondimento, il volume realizzato da Ilisso Edizioni in italiano e in inglese, mette in ordine i numerosi passaggi della ricerca di Maria Lai – anche negli esiti sperimentali poco studiati – e presenta anche diverse opere inedite. Un risultato reso possibile solo grazie al prezioso supporto dell’Archivio Maria Lai e alla collaborazione di numerose sedi museali e collezioni private.
La monografia sulla più internazionale degli artisti della Sardegna, ha significato per Ilisso un lungo lavoro di ricerca e di studio protrattosi nel tempo, come testimoniano gli scatti degli interni dell’abitazione dell’artista in via Prisciano a Roma, realizzati prima del loro definitivo abbandono, avvenuto nei primi anni Novanta.
La rinuncia agli innumerevoli filoni indagati dall’artista, a favore di una selezione più concentrata a far emergere in maniera chiara alcuni aspetti della ricerca principale, è stato il filo conduttore che ha ripercorso la critica e storica dell’arte Elena Pontiggia, lavoro imperniato sulla puntuale rilettura della maturazione umana e artistica dell’artista, analizzata in uno sguardo onnicomprensivo del complesso intreccio espressivo di Lai “artista filosofa”.
Pontiggia, sottolinea in particolare l’anno 1981 (quando Maria Lai aveva 62 anni) e l’opera relazionale “Legarsi alla montagna”, quale punto fermo nell’intera ricerca, coi molti tentativi di ampliamento e chiarimento successivi a quel salto, arrivando alla fase ultima, nella quale Maria Lai cerca di ricucire il dialogo fra espressione artistica e il pubblico, indicando i possibili strumenti per riportare il processo di lettura dell’arte a un ordine oggettivo.

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