La fotografa ogliastrina Francesca Pili protagonista, con i suoi scatti del Bifoto, il festival che per un mese rederà Mogoro capitale della fotografia.

Le foto esposte a Mogoro dalla fotogiornalista originaria di Tortolì, sempre attenta alle tematiche sociali, si inseriscono nel progetto #ABRUXAUSU, un’ironica denuncia legata alla piaga degli incendi estivi in Sardegna. Il titolo, che in sardo è una vera e propria maledizione, è chiaramente riferito ai piromani: “Che possiate morire bruciati”.

La fotografa spiega: «E’ iniziato come un gioco, gli incendi quest’anno sono stati più gravosi ed estesi del solito e hanno interessato tutta Italia. Sono ogliastrina e questi scatti raccontano del disastro avvenuto nel territorio di Villagrande Strisaili. L’hashtag esiste realmente, per questo ho ritagliato le foto nel medio formato, più noto ormai come formato Instagram, in risposta a tutte le pagine dedicate alla Sardegna nel periodo estivo».

Filmati e cortometraggi, fotografia, opere edite e opere inedite. Queste le categorie del concorso promosso dall’Associazione Culturale Sarda Ogliastra, presieduta da Anna Maria Piga, a cui hanno partecipato circa quaranta autori. I vincitori sono stati premiati ieri presso l’aula magna del Seminario di Lanusei. La serata all’insegna della cultura è stata aperta dall’esibizione al pianoforte di Luca Galli, allievo della Scuola Civica di Musica. A consegnare i premi Giacomo Mameli, membro della giuria, Anna Maria Piga e il Vescovo Monsignor Antonello Mura.

Tutti i partecipanti hanno concorso seguendo in qualche modo il filo dell’attualità, una tematica vissuta da ognuno secondo un aspetto diverso. Integrazione, spopolamento, criminalità, tecnologie e passaggi generazionali hanno delineato un quadro dell’Ogliastra sfaccettato.

“Sa Naccara” del regista baunese Gabriele Incollu ha vinto nella sezione cortometraggi, ex aequo invece nella sezione fotografia per le opere di Luca Piras “Si specchia a Gairo”, Monica Selenu “Oggi come allora”, Silverio Mario Monni “Il pistoccu” e Jennifer Demontis “Due culture che si intrecciano in una spiga”.

Nella sezione letteraria vince invece “Shopping Street” di Antonio Obinu per gli inediti. Fra gli editi si aggiudica il primo premio il team dell’Università di Sassari, nello specifico dell’ex dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Sociologia, guidato da Camillo Tidore, col report “Ogliastra: mutamenti socioterritoriali e della criminalità”. Il lavoro, edito da CUEC, si addentra in un’analisi sociale del territorio evidenziandone ambivalenze e fratture. “Citata dalle serie tv americane come eden -ha spiegato Tidore– è anche ferita dai veleni militari, è ferita nelle coste da costruzioni obsolete e abbandonate, ed è macchiata da alcune tipologie di violenze.”

Grande apprezzamento è stato espresso su tutte le opere dal Vescovo Monsignor Antonello Mura, per il modo comunque sempre positivo con cui le varie tematiche sono state trattate. «Ecco perché il Premio San Giorgio vuole essere uno spot per l’Ogliastra”.

A contorno della serata è stato presentato il quattordicesimo numero della rivista di Studi Ogliastrini diretta da Tonino Loddo, con un focus sul contributo di Riccardo Virdis riguardante la smentita della ventilata parentela tra Goffredo Mameli ed Eva Mameli Calvino, madre dello scrittore Italo.

Le immagini più belle della premiazione negli scatti di Cristian Mascia, Carlotta Baldussi e Fabrizio Piroddi: