Ilbono, approvato il nuovo PUC. Novità in vista per le zone agricole
Approvato ieri sera in consiglio comunale il nuovo PUC del Comune di Ilbono. Il centro ogliastrino ha dato il via libera all’adeguamento del Piano urbanistico e di quello particolareggiato sulla base del Piano Paesaggistico Regionale, avviando ufficialmente l’iter. Il vecchio
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Approvato ieri sera in consiglio comunale il nuovo PUC del Comune di Ilbono. Il centro ogliastrino ha dato il via libera all’adeguamento del Piano urbanistico e di quello particolareggiato sulla base del Piano Paesaggistico Regionale, avviando ufficialmente l’iter.
Il vecchio strumento urbanistico, datato 2001, aveva permesso al centro di svilupparsi negli anni senza seguire linee guida chiare, a discapito, in tanti casi, di uno sviluppo armonico del paese. «Servono regole certe e chiare per governare lo sviluppo della nostra comunità» ha spiegato il primo cittadino Andrea Piroddi.
Non manca qualche criticità, rilevata dagli stessi amministratori. In certi casi, infatti, il tentativo di preservare interessi precostituiti quasi vent’anni fa, si scontra con le caratteristiche demografiche attuali.
Nonostante questo, l’adeguamento del PUC produrrà importanti novità, soprattutto per le zone agricole di Su Lacciu e Serra ‘e Masone, in cui, col tempo, sono sorte tante abitazioni con regolare concessione edilizia. In cambio della possibilità di passare da zone agricole a zone C (residenziali), i proprietari dovranno presentare un piano di lottizzazione, fare le regolari cessioni volontarie al comune (strade, parcheggi) e le opere di urbanizzazione. Il Comune, in cambio, concederà loro la possibilità di incrementare la cubatura del 20%, assecondando e governando lo sviluppo demografico di quelle zone.
Altro fiore all’occhiello sara la tutela della zona verde sotto Funtana ‘e Idda, nel cuore del paese. Orti e giardini verranno tutelati in favore del bene pubblico, e ai proprietari verrà concessa una cubatura equivalente in altre zone agricole. Per i prossimi due mesi il Piano sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune e chiunque potrà prenderne visione e presentare osservazioni che dovranno essere discusse in consiglio.
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“Cuore d’oro e coraggio da leone” è così che alcuni definisco Suor Giuseppina. Classe 1903 (secondo alcuni atti 1902), la religiosa, al secolo Rosa Demuro, nacque a Lanusei. Presi i voti a soli vent’anni entrò a far parte delle figlie della carità di Cagliari, ma il il suo temperamento determinato e profondamente umano, le fece guadagnare un posto nelle carceri di Torino. Le stesse in cui poi, durante la guerra, i nazisti aprirono un loro braccio, in cui finivano prigionieri politici destinati, prima o poi, alla morte.
Anche Chiara Appendino, sindaco di Torino, ha voluto rendere omaggio a questa figura, attraverso una lettera inviata ai relatori. Ma la grande sorpresa, preannunciata e svelata solo alla fine, è stata la presenza di Adriana Cantore, salvata dalla suora all’età di tredici mesi. La signora Adriana, commossa, ha raccontato al pubblico quanto deve a quella donna che, non si sa neanche bene come, trovò il modo di farla uscire dal carcere in cui era stata chiusa con la madre, nascondendole un biglietto nei vestiti affinché, una volta fuori, fosse messa in salvo da persone fidate.