Simonetta Delussu
“Spiriti nella notte” è l’ultimo lavoro della studiosa e professoressa ogliastrina Simonetta Delussu, uscito a fine 2017 per Arkadia.
Il romanzo narra le vicende degli abitanti di un villaggio della Sardegna rurale ai primi del Novecento: diversi nuclei familiari, legati dalla sorte, dipanano le loro vicende su una terra spietata e dai tratti primordiali.
Tale primordialità scaturisce da più elementi. In primo luogo è da notare la rappresentazione di una realtà quotidiana scandita da una costante lotta per la sopravvivenza dei piccoli, dai tratti quasi veristi e, a volte, didascalici. Dall’altro la presenza costante dell’elemento magico-fantastico, che prende corpo in una maniera che non può non ricordare Cent’anni di Solitudine di Garcia Marquez.
Ciò che rende di particolare interesse il romanzo è però la sostanza di cui tale componente è costituita: l’autrice utilizza il patrimonio folklorico della Sardegna, risalente a una matrice culturale antichissima, pre romana e probabilmente pre indoeuropea, per costruire una vera e propria mitologia personale. Janas, sogni premonitori, processioni di morti, riti magici e episodi di negromanzia si intrecciano sia con la realtà minuta che con l’intrusione della Storia: ne è esempio emblematico l’episodio di Franciscu, richiamato al fronte durante la Prima Guerra Mondiale e salvato da un colpo di mortaio da un’apparizione sovrannaturale.
Nel romanzo un particolare rilievo è accordato alle figure femminili: Maria, che lotta per la vita, quasi come un personaggio verghiano; Pasqualina, il cui desiderio frustrato di avere figli si tramuta in un episodio di possessione demoniaca in cui si mescolano magia e psicologia; soprattutto, Rosa Spano, che conosce i fatti dei morti, la cui alterità rispetto al quotidiano non è riducibile agli schemi conoscitivi del marito Franciscu.
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