Indennizzi servitù militari: Villagrande,Ulassai e Perdasdefogu sperano
Perdasdefogu, Ulassai e Villagrande Strisaili. Sono i tre comuni ogliastrini che hanno ceduto parte del territorio alla Difesa nazionale e che avrebbero dovuto ottenere degli indennizzi per il periodo che va dal 2010 al 2014. Risorse che invece sono andate
Perdasdefogu, Ulassai e Villagrande Strisaili. Sono i tre comuni ogliastrini che hanno ceduto parte del territorio alla Difesa nazionale e che avrebbero dovuto ottenere degli indennizzi per il periodo che va dal 2010 al 2014.
Risorse che invece sono andate in perenzione e che potrebbero essere recuperate. Su questo tema è intervenuto anche il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru. «In riferimento alla richiesta di chiarimenti espressa dall’onorevole Roberto Cotti sul tema dei contributi 2010/2014 per le servitù militari della Sardegna, si fa presente che la perenzione delle risorse, così come previsto dalla norma, non è né può essere ascritta alle Regioni che devono ricevere tali contributi» commenta il governatore.
«Pur non esistendo alcuna procedura che prevede la domanda da parte delle Regioni interessate, la Sardegna fin dal giugno 2014 – sottolinea Pigliaru – ha comunque regolarmente richiesto al Ministro della Difesa e al Ministro delle Finanze, con atti formali, l’erogazione delle risorse in tempi rapidi e in una misura non inferiore a quanto ricevuto nei precedenti quinquenni».
Queste istanze sono state di recente ribadite in una nota, firmata da Pigliaru e dai sindaci dei Comuni maggiormente oberati da servitù militari, compresi i tre centri dell’Ogliastra, inviata agli stessi Ministri lo scorso 29 novembre.
«Al momento, alle Regioni interessate non è stata comunicata alcuna nuova procedura relativamente alla necessità di domande formali sui fondi per il periodo 2010/2014. Se nei prossimi giorni sarà necessario ribadire le richieste già presentate, la Sardegna provvederà prontamente» conclude il governatore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Perdas, continua la protesta dei lavoratori del servizio mensa del Pisq. Presidio permanente
Continua la protesta dei lavoratori del servizio mensa del Pisq, che il 22 novembre scorso si sono ritrovati di fronte all’ingresso del poligono di Perdas chiedendo a gran voce la difesa del proprio posto di lavoro.
Sindacati (Cisl, Cgil e Uil) e istituzioni affiancano i lavoratori in questa battaglia.
«Come parte sociale non possiamo assolutamente permettere che un territorio già devastato possa partorire altri disoccupati» aveva affermato durante la mattinata di sciopero Sara Lorrai (Cisl).
Anche Giovanna Muscau (Cgil), presente allo sciopero ha spiegato, mercoledì scorso: «abbiamo confermato questo sciopero perché vogliamo rivendicare il diritto al lavoro in un territorio così martoriato come questo, dove un posto di lavoro, una famiglia da salvare, per noi è importantissimo non possiamo non sostenere una vertenza di questo tipo e andremo avanti sia a Perdas che a capo San Lorenzo, finchè non riusciremeo a trovare delle soluzioni.»
In campo con gli addetti al servizio mensa anche l’Amministrazione comunale e la minoranza in Consiglio. Fermo l’appoggio dei cittadini.
In questi giorni, i 14 lavoratori foghesini, continuano la loro protesta con un presidio permanente in attesa di avere una risposta dall’azienda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA