Nelle “ferite” degli alberi, le storie delle donne. Le opere di Stefania Lai incantano chi ama perdersi nei boschi

Opere d’arte nel cuore dei boschi d’Ogliastra. E’ l’idea di Stefania Lai, eclettica artista lanuseina, che ha raffigurato sui tagli ( le “ferite” ) di alcuni alberi donne che portano messaggi, raccontano cosa le ferite possono rappresentare, oltre il ricordo
Opere d’arte nel cuore dei boschi d’Ogliastra. E’ l’idea di Stefania Lai, eclettica artista lanuseina, che ha raffigurato sui tagli ( le “ferite” ) di alcuni alberi donne che portano messaggi, raccontano cosa le ferite possono rappresentare, oltre il ricordo del dolore. Ogni ferita per l’artista è un foglio bianco, un valido piano d’appoggio. Le ferite raccontano storie. E chi passeggia nei boschi e sa perdersi nella natura avrà il piacere di sentirsele raccontare. Con la delicatezza che è propria di Stefania Lai.
«Ho sempre amato i boschi, stare in mezzo alle colonne verdi che sostengono il cielo mi fa bene, camminare nel profumo del sottobosco col solo rumore dei passi mi ricarica» racconta l’artista lanuseina «Fin da bambina ho intrattenuto con gli alberi discorsi silenziosi. L’albero ci assomiglia, ha un andamento antropomorfo: un busto, delle braccia , delle dita e spesso espressioni davvero umane. E così, nonostante a volte paia necessario, il taglio di un albero mi sembra sempre doloroso, lascia una ferita, che trovo a volte aperta e spaccata, a volte già parzialmente richiusa dalla corteccia che la incornicia. Ho pensato di lavorare dipingendo su queste ferite, lavorando così “sulle ferite” in senso più ampio, anche su quelle che ognuno si porta appresso e che raccontano sempre molto di noi stessi».
Nel rispetto dell’ambiente Stefania Lai ha utilizzato per le sue opere silvestri i colori per body painting, a volte associati ad olio vegetale, in modo da non portare sostanze estranee al microambiente del tronco. Nel tempo, quindi, questi disegni andranno via e lasceranno il legno dell’albero così come era prima dell’ intervento artistico». Ho lavorato nel più grande silenzio, da sola, lontano dalle strade, con calma. E’ bene che l’arte arrivi ovunque e che possa essere incontrata per caso». Un’impresa raffinata, suggestiva, generosa, che non ha lasciato indifferenti coloro che hanno incontrato, nel loro perdersi nel bosco, le donne di Stefania Lai, protette dalle cornici naturali.
Può suscitare sorpresa un elemento estraneo in un ambiente omogeneo, ci si può rispecchiare in questo cambio di ritmo, in questo elemento di rottura della continuità. E’ bene che l’ambiente non sia turbato dall’intervento umano per cui ben venga l’apparizione delle immagini dell’artista e ben venga anche la loro dissoluzione, nel tempo breve delle acque piovane. Un’arte, quella di Stefania Lai, che si nutre della quotidianità, della sperimentazione, del rapporto diretto con i materiali, della sincerità dei messaggi. Perchè l’arte è un mondo magico che tutti dovrebbero poter frequentare.

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