Lanusei. “Per assassinarvi”, musica e poesia per riflettere sullo spopolamento dei piccoli centri

La pioggia che è scesa sabato pomeriggio a Lanusei non ha interrotto lo spettacolo “Per assassinarvi” che inizialmente avrebbe dovuto tenersi all’aperto, nella piazzetta del Fico. La rappresentazione di poesia e musica proposta dall’associazione Voltalacarta, con il patrocinio del comune
La pioggia che è scesa sabato pomeriggio a Lanusei non ha interrotto lo spettacolo “Per assassinarvi” che inizialmente avrebbe dovuto tenersi all’aperto, nella piazzetta del Fico.
La rappresentazione di poesia e musica proposta dall’associazione Voltalacarta, con il patrocinio del comune di Lanusei, è andata in scena al museo civico Franco Ferrai con grande partecipazione di pubblico.
Accompagnata dal musicista Gianfranco Fedele, la poetessa e scrittrice Savina Dolores Massa, una delle voci più ispirate e lucide della letteratura sarda e non solo, ha regalato al pubblico ogliastrino un’ora di pura bellezza.
Tratto dall’omonima raccolta poetica edita da Il Maestrale, lo spettacolo Per assassinarvi è una rapsodia visionaria per voce e suoni: voce che gioca con tutte le possibilità espressive; suoni che accompagnano le parole in un vortice tra elevazione e abisso, quasi un viaggio nel magma primordiale dell’esistenza.
«Siamo molto soddisfatti», dicono i soci di Voltalacarta, associazione lanuseina che opera da due anni in ambito culturale e sociale. «Ringraziamo l’amministrazione comunale di Lanusei per la sensibilità dimostrata nel patrocinare l’evento, la Pro loco per l’aiuto logistico e Anna Rita Mascia dell’associazione Condividere per l’ospitalità. L’augurio è poter riproporre Per assassinarvi in futuro, anche per offrire la possibilità di vederlo alle persone che per motivi di spazio non sono riuscite a entrare. Pensiamo che uno spettacolo di questo livello meriti di essere visto da più persone possibile».
Da luglio, lo spettacolo di Savina Dolores Massa e Gianfranco Fedele gira per i piccoli centri con l’obiettivo di stimolare una riflessione sul loro abbandono, nel nome della “paesitudine”, termine caro a Emiliano Deiana, presidente dell’Anci sarda e sindaco di Bortigiadas. «Quello che dobbiamo combattere-, ha detto la poetessa al termine dello spettacolo, -è il nostro spopolamento interiore: se noi per primi ci sentiamo vuoti dentro, non possiamo contrastare lo spopolamento dei paesi che abitiamo».

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