Il documento che è stato adottato all’unanimità dai sindaci ogliastrini, riunitisi  venerdì sera a Lanusei, è perentorio. «Vogliamo il primo livello per l’ospedale di Lanusei» dicono in coro gli amministratori locali  che sono pronti alla battaglia in difesa del Nostra signora della Mercede.

Il documento richiama sia le determinazioni assunte dalla Conferenza sociosanitaria dell’Ogliastra (decaduta con l’istituzione della Ats) sia la nota dell’Anci  Sardegna del 10 luglio.

“I sindaci dei comuni dell’Ogliastra – si legge nella nota – riuniti in assemblea in a Lanusei per discutere della riforma regionale della sanità ospedaliera, con il presente documento, adottato all’unanimità e richiamate le precedenti determinazioni assunte dalla Conferenza Socio sanitaria dell’Ogliastra ed il documento assunto dall’Anci chiedono un approfondimento nella competente commissione del Consiglio regionale delle istanze pervenute dai territori, con particolare riferimento agli emendamenti avanzati a tutela della struttura Ospedaliera N.S. della Mercede di Lanusei con la finalità di dare coerenza alle logiche della riforma della tutela dei diritti del cittadino. I sindaci si  oppongono ad ogni ipotesi di depauperamento dei servizi sanitari nelle aree interne e nelle aree disagiate. Posizione che deve diventare scelta strategica fondante della Regione Sardegna per avviare politiche serie e concertare investimenti contro lo spopolamento e la desertificazione umana sociale e civile.

I sindaci  sostengono tutti gli sforzi contro gli sprechi e le inefficienze e la disorganizzazione negli acquisti, nelle forniture di beni e servizi, nella gestione del personale, nella spesa farmaceutica.I Sindaci chiedono alla giunta e consiglio regionale di rivedere il calendario dei lavori in esame del testo di legge per aprire un confronto serio, franco e leale con i territori e con i rappresentanti politici degli enti locali. I sindaci, confermando il contenuto di tutti gli atti ad oggi assunti. Chiedono che il Presidio Ospedaliero Nostra Signora della Mercede di Lanusei sia inserito nella Rete Ospedaliera come presidio di primo livello- dea di primo livello, che sia mantenuto l’attuale livello dei servizi, che sia confermato il numero delle strutture complesse oggi esistenti“.

Le richieste verranno reiterate lunedì ad Oristano nell’incontro tra i tre presidenti delle Unioni dei comuni ogliastrini, Andrea Piroddi sindaco di Ilbono, Roberto Congiu, (Jerzu), e Anna Assunta Chironi (Triei) , i sindaci di Lanusei e Tortolì, Davide Burchi e Massimo Cannas, e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru.

Riforma della rete ospedaliera sarda e attesa per il futuro dell’ospedale di Lanusei: la scadenza per la presentazione degli emendamenti in Commissione regionale Sanità  è slittata a domani alle 16.  Un rinvio che la dice lunga sulla possibilità che il voto si trasformi in una Caporetto per la maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru.  

Il termine ultimo era stato fissato per ieri alla stessa ora ma è stato rinviato di due giorni per consentire  di riallacciare il dialogo tra Regione e territori sulla riorganizzazione dei presidi ospedalieri isolani che è contrastata da tutti i sindaci.

Il  rinvio è stato accolto con favore dagli amministratori ogliastrini  perché si potrà avere un confronto con l’organismo consiliare che dovrà licenziare il testo proposto dall’assessore regionale alla Sanità , Luigi Arru.  Il sindaco di Ilbono Andrea Piroddi, del direttivo Anci e a capo del Dipartimento sulla Sanità regionale è pronto alla battaglia. «Vogliamo che l’ospedale di Lanusei abbia il primo livello» incalza il primo cittadino di Ilbono che parla in veste di presidente dell’Unione dei comuni d’Ogliastra.

Sulla stessa lunghezza d’onda il suo collega di Lanusei Davide Burchi che ha sempre dichiarato di non poter accettare che venga tolto anche un solo servizio al Nostra signora della Mercede