Medaglia di bronzo al valore per il soccorritore della Guardia Costiera Matteo Gregorio, distintosi nel Mar Egeo

Il Ministero della Difesa, con un decreto presidenziale, ha concesso la medaglia di bronzo al valore di Marina al Sottocapo di 1ª Classe Np. Matteo Gregorio, 36enne originario di Salerno ma residente da tanti anni in Ogliastra, dove vive

Matteo Gregorio
Il Ministero della Difesa, con un decreto presidenziale, ha concesso la medaglia di bronzo al valore di Marina al Sottocapo di 1ª Classe Np. Matteo Gregorio, 36enne originario di Salerno ma residente da tanti anni in Ogliastra, dove vive con moglie e figlia.
«Il soccorritore navale Gregorio nel corso della missione internazionale “Poseidon Rapid Intervention” svoltasi in Mar Egeo ( dove sono state tratte in salvo 928 persone) ha effettuato numerosi interventi, spesso in ore notturne e in presenza di condizioni ambientali meteo avverse, con coraggio e perizia marinaresca, contribuendo al salvataggio di centinaia di migranti» si legge tra le motivazioni «Bella figura di militare che per il proprio operato, la sua abnegazione e il suo spirito di sacrificio, ha ricevuto riconoscimenti da numerosi consessi internazionali e il plauso delle più alte cariche dello Stato, dando lustro e decoro al Corpo di appartenenza, alla Marina Militare e alla Nazione».
I sardi sono i più “caffeinomani” d’Italia: nell’isola si beve più caffè che a Napoli

«Ah che bellu caffè», cantava De Andrè decantando le capacità alla Moka del brigadiere Pasquale Cafiero, che preparava il caffè in carcere a un boss della Camorra. Se i napoletani dicono di essere i più bravi nella preparazione di questa diffusissima bevanda, non sono però quelli che ne bevono di più, almeno secondo lo studio Istat commissionato da Coop “Le 1000 tavole degli italiani”. Ogni anno infatti i sardi spendono per il caffè casalingo ben 173 euro l’anno a famiglia tra cialde e miscela, contro i 148 spesi dalle famiglie partenopee. Sempre a sfatare i luoghi comuni, i maggiori consumatori di carne di cavallo non sono i sardi, ma i pugliesi con una spesa media di 94 euro a famiglia.
«La ricerca – spiega il direttore generale di Coop Albino Russo – è un modo di raccontare la biodiversità culturale degli italiani, un mosaico di identità che trae una delle sue migliori metafore nell’agroalimentare. Il miglior consumatore del mondo è quello italiano che si distingue per poliformismo del gusto e capacità di distinguere la qualità dei prodotti. Una sfida per chi deve mettere a scaffale, non a caso qui molte multinazionali del cibo hanno sofferto. Per Coop è un modo per valorizzare i primati di territorio, col 75% degli italiani che mangiano ancora in base a tradizione e tipicità ma hanno mente aperta per l’innovazione».

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