M.U.N. al Fermi di Nuoro, protagonisti anche gli studenti ogliastrini
Sono stati giorni di intenso lavoro per gli studenti che hanno presenziato al M.U.N. (Model United Nation) tenutosi dal 5 al 7 Aprile al Liceo Enrico Fermi di Nuoro. La simulazione dell’assemblea generale dell’ONU, ha visto protagonisti più di 180
Sono stati giorni di intenso lavoro per gli studenti che hanno presenziato al M.U.N. (Model United Nation) tenutosi dal 5 al 7 Aprile al Liceo Enrico Fermi di Nuoro.
La simulazione dell’assemblea generale dell’ONU, ha visto protagonisti più di 180 studenti, provenienti non solo da tutta la Sardegna ma anche da Polonia, Francia e Germania. Tra i partecipanti anche una piccola rappresentanza di ogliastrini, Chiara Palmas, Beatrice Piredda e Sara Lai di Perdasdefogu, Federico Lai di Ulassai, Emiliano Piroddi di Jerzu e Martina Buttau di Arzana.
Gli studenti dopo un’attenta selezione, si sono riuniti per oltre un mese e mezzo in gruppi di studio per meglio prepararsi all’evento. Una tre giorni nella quale i ragazzi hanno potuto misurarsi con l’utilizzo di una lingua straniera, la simulazione prevedeva infatti che si parlasse solo in inglese. I sei ragazzi hanno simulato di essere i delegati di tre stati differenti: Beatrice Piredda ed Emiliano Piroddi della Nigeria, Chiara Palmas e Federico Lai del Pakistan, Sara Lai e Martina Buttau della Svezia.
Un’esperienza emozionante e formativa come racconta Beatrice Piredda “Ci siamo preparati con molta dedizione studiando non solo l’inglese formale ma anche tutto quello che c’era da sapere sullo stato che andavamo a rappresentare”. Giorni di lavoro ma anche di apprendimento “il primo giorno abbiamo letto il discorso d’apertura al teatro Eliseo, discorso preparato e scritto da noi con l’aiuto della professoressa Pistis”. Nei due gironi seguenti la riunione in comitati e le votazioni finali. Due gli argomenti principali di questa edizione del M.U.N., la Privacy e l’ambiente, nello specifico la riduzione del buco nell’ozono. “Abbiamo cercato le soluzioni a questo problema” afferma Beatrice “forse scrivere le risoluzioni è stato uno dei momenti più difficili”.
I ragazzi hanno insomma dovuto impegnarsi nella risoluzione delle problematiche altamente attuali. “La finalità del progetto” dice Beatrice “ è non solo far capire quanto sia importante l’inglese, ma insegnare a noi giovani a metterci nei panni di un’altra nazione e a farci capire perché succedono certe cose nel mondo”. L’entusiasmo non è mancato agli studenti, Chiara Palmas ritiene che l’esperienza sia stata emozionante e bellissima. Beatrice la definisce impagabile sia a livello emotivo che umano grazie anche alla possibilità di stringere delle belle amicizie. Quello che rimane ai giovani è la ricchezza di questa esperienza, dalla quale hanno tratto importanti insegnamenti come il rispetto e il confronto con gli altri.
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