Giro d’Italia 2017. Partiti gli interventi su strade, piazze e aree verdi del paese

Il tempo stringe e uno degli eventi più attesi della primavera ogliastrina si avvicina. Aumenta l’entusiasmo e il fermento e anche l’Amministrazione comunale di Tortolì si prepara al passaggio del Giro d’Italia rendendo il palcoscenico “più bello, sicuro e decoroso
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Il tempo stringe e uno degli eventi più attesi della primavera ogliastrina si avvicina. Aumenta l’entusiasmo e il fermento e anche l’Amministrazione comunale di Tortolì si prepara al passaggio del Giro d’Italia rendendo il palcoscenico “più bello, sicuro e decoroso per i ciclisti”.
E’ stato stabilito un piano di interventi di rifacimento del manto stradale e ripristino della segnaletica orizzontale e verticale a partire da via Generale Toxiri, via Grazia Deledda, via Monsignor Virgilio e Corso Umberto e sono in dirittura d’arrivo i lavori per il ripristino dei lastroni in marmo in via Lungomare ad Arbatax. Aggiudicata inoltre la manutenzione straordinaria del piazzale Scogli Rossi che sarà la sede di partenza della Corsa il 7 maggio.
Sono in corso, inoltre, le operazioni di manutenzione del verde, con la potatura di 257 alberi dei viali centrali, e la pulizia delle cunette e degli ingressi della città. In vista dei lavori si potrebbero creare alcuni disagi alla circolazione: l’Amministrazione Comunale si scusa anticipatamente.

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Quando il Regno di Sardegna inventò il francobollo: un primato che fa girare la testa agli appassionati

Questi antenati dei francobolli, noti tra i collezionisti come i mitici “Cavallini di Sardegna”, oggi sono veri e propri tesori: rari, ambiti e incredibilmente preziosi.
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Nel mondo affascinante della filatelia, il Regno di Sardegna può vantare un primato che fa girare la testa agli appassionati di storia postale: qui, ben vent’anni prima dell’Inghilterra, si inventava qualcosa di rivoluzionario.
Era il 1819 e a Torino comparivano le prime “carte postali bollate”, disponibili nei tagli da 15, 25 e 50 centesimi. Come oggi con i francobolli, chi voleva spedire una lettera doveva pagare prima, assicurandosi che il messaggio raggiungesse la sua destinazione senza sorprese.
La primissima emissione era un esperimento audace: fogli azzurri con i tre valori, stampati su due tipi di carta – filigranata e semplice – venduti come “Carta Postale Bollata”. L’anno successivo, la posta sabauda alzò la posta in gioco con quella che viene oggi chiamata l’“Emissione Definitiva”: tre fogli, sempre con valori da 15, 25 e 50 centesimi, ma questa volta impressi a rilievo sulla carta filigranata, recanti l’inconfondibile dicitura “Regie Poste” e lo stemma dei Savoia. Niente inchiostro, solo eleganza e prestigio impressi nella carta stessa.
Questi antenati dei francobolli, noti tra i collezionisti come i mitici “Cavallini di Sardegna”, oggi sono veri e propri tesori: rari, ambiti e incredibilmente preziosi.

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