Come eravamo. La leva ’76 di Jerzu in uno scatto delle elementari

Il ritrovamento della Pinguicula sehuensis, rarissima pianta carnivora endemica dei monti di Seui, è stato definito dal botanico Siegfried Jost Casper il contributo più significativo degli ultimi cinquant’anni alla tassonomia europea del genere Pinguicula. La scoperta, pubblicata nel 2014 sulla rivista scientifica Phytotaxa, è frutto del lavoro del geologo Marcello Cannas insieme ai professori Gianluigi Bacchetta (Università di Cagliari) e Lorenzo Peruzzi (Università di Pisa).
Avvistata per la prima volta nel 1992, la pianta è stata oggetto di studio approfondito a partire dal 2013. Bacchetta ha coordinato la ricerca sul campo e la classificazione botanica, mentre Peruzzi ha condotto analisi citogenetiche, rivelando che la Pinguicula sehuensis è una specie ancestrale, imparentata con la Pinguicula corsica, ma con tratti morfologici distintivi.
Questa pianta casmofita calcicola cresce esclusivamente in ambienti rocciosi calcarei esposti a nord-nord-ovest, tra i 1035 e i 1185 m di altitudine. Alta fino a 14 cm, ha foglie verdi-gialle disposte a rosetta e fiori viola con gola bianca. Si nutre intrappolando insetti con una sostanza mucillaginosa prodotta dalle foglie.
La Pinguicula sehuensis non è l’unica pianta carnivora della Sardegna: l’Utricularia vulgaris, specie acquatica, è presente nello stagno di Platamona presso Sassari.
Il territorio del Tonneri, dove è stata scoperta questa nuova specie, potrebbe custodire ulteriori endemismi botanici ancora da classificare.