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Quando l’automobilismo d’epoca diventa chiave di lettura del territorio, ogni chilometro si trasforma in racconto. È quello che è accaduto in questi tre giorni con “Alla scoperta della Barbagia”, raduno turistico-culturale organizzato dall’Associazione Automoto d’Epoca Sardegna che si è concluso oggi dopo aver portato 45 equipaggi con altrettante auto storiche, attraverso alcuni dei luoghi più significativi dell’entroterra sardo, in un’immersione totale nel cuore della Sardegna più autentica, tra maschere millenarie, murales che raccontano la storia e sapori che attraversano i secoli.
L’evento è stato anche l’occasione per celebrare la Giornata dell’Automobilismo Storico, un’iniziativa promossa dall’Automotoclub Storico Italiano (ASI) per valorizzare il patrimonio tecnico e culturale del motorismo storico italiano. In questa giornata, migliaia di appassionati partecipano a eventi, raduni e mostre in tutta Italia per esporre i loro veicoli storici, che siano auto o moto, e per avvicinare il pubblico a questa eccellenza italiana.
Un weekend che ha saputo coniugare la passione per l’automobilismo d’epoca con la scoperta di tradizioni e territori che custodiscono l’anima più profonda dell’isola. Partito venerdì pomeriggio da Cala Gonone, l’evento ha mostrato fin da subito la sua vocazione: non semplice turismo motoristico, ma dialogo autentico con il territorio e le sue comunità.
La giornata centrale di sabato ha offerto il programma più intenso. A Mamoiada, gli equipaggi hanno visitato il Museo delle Maschere, immergendosi nel mondo ancestrale dei Mamuthones e degli Issohadores, prima di scoprire le botteghe artigiane dove ancora oggi nascono questi volti lignei carichi di storia. Un’esperienza che ha permesso di toccare con mano il dialogo continuo tra passato e presente che caratterizza la cultura barbaricina.
Il momento più autentico della manifestazione si è vissuto nella zona di Galanoli, dove i partecipanti hanno pranzato con i pastori in un’esperienza unica: seduti sulle pietre, senza tavoli né sedie, gustando sapori genuini cucinati davanti agli ospiti secondo le tradizioni più antiche dell’ospitalità sarda.
Nel pomeriggio, Orgosolo si è rivelata nella sua duplice natura: da un lato il Museo del Baco e della Seta, testimonianza di un’economia rurale che ha segnato generazioni; dall’altro la passeggiata guidata tra i murales, dove le pareti del paese hanno raccontato storie di ribellione, memoria e identità attraverso quello che è considerato uno dei musei a cielo aperto più significativi d’Europa.
L’ultima mattinata, quella di oggi, ha riservato un momento di pura contemplazione alle fonti di Su Gologone a Dorgali, dove la natura ha offerto il suo spettacolo più autentico prima del trasferimento verso Nuoro per la conclusione della manifestazione.
“Questa edizione di “Alla scoperta di” ha rappresentato appieno lo spirito che ci guida — ha dichiarato Alessandro Casciu, presidente dell’Associazione Automoto d’Epoca Sardegna –. Abbiamo vissuto ancora una volta come l’automobilismo d’epoca possa essere veicolo di conoscenza vera del territorio. I nostri equipaggi non sono stati semplici turisti, ma ospiti accolti dalle comunità locali, protagonisti di un dialogo autentico con tradizioni che meritano di essere vissute e non solo osservate.”