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Immersa nella quiete della valle attraversata dal rio Puntanarcu, a breve distanza dal centro abitato di Sedilo, si trova uno dei tesori archeologici più suggestivi dell’Isola: la fonte sacra nuragica di Puntanarcu. Recentemente oggetto di un’attenta opera di pulizia, il sito è oggi nuovamente visibile in tutta la sua imponenza e bellezza antica.
Questo monumento, eretto in epoca nuragica, è un chiaro esempio di architettura cultuale, costruito con grande maestria utilizzando blocchi di basalto lavorati con la tecnica della martellina. Nonostante il vestibolo e gran parte della copertura originaria siano andati perduti nel tempo, l’essenza sacra e l’eleganza della struttura restano intatte, rivelando il profondo legame tra l’acqua e il sacro nel mondo nuragico.
Durante gli scavi, sono emersi due blocchi trachitici di forma triangolare che combaciano perfettamente tra loro. La loro forma e disposizione suggeriscono che la copertura della fonte fosse a doppio spiovente, un dettaglio architettonico che richiama quello della celebre fonte sacra di Su Tempiesu. Questi elementi rafforzano l’ipotesi che Puntanarcu fosse un luogo di grande importanza spirituale per le comunità nuragiche della zona.
Un altro elemento degno di nota è la presenza, nel blocco sommitale, di incavi probabilmente destinati a ospitare spade votive. Simili ritrovamenti in altri contesti sacri suggeriscono un rituale ricorrente, in cui le armi, simboli di potere e protezione, venivano offerte alle divinità.
Sul retro della struttura si apre un’abside costruita con conci accuratamente sagomati a “T” e disposti secondo la tecnica isodoma, ovvero con file regolari e ordinate. Questo dettaglio architettonico conferma l’elevato livello tecnico raggiunto dagli antichi costruttori nuragici.
Fonte sacra di Puntanarcu PH Giovanni Sotgiu
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