Vertenza entrate. Storico accordo tra la Regione Sardegna e il Governo

Tra i sentieri ombrosi e i boschi della Sardegna, esiste un piccolo gioiello della natura che pochi conoscono: il ciclamino primaverile, un fiore delicato e profumato che sboccia proprio quando la natura si risveglia, tra marzo e giugno.
Questa pianta cresce spontaneamente solo in alcune zone dell’isola ed è l’unica specie di ciclamino che ha scelto la Sardegna come casa. Il suo nome scientifico è Cyclamen repandum, ma ci basta chiamarlo “ciclamino primaverile” per apprezzarne la grazia.
I suoi fiori viola o rosa intenso sembrano piccole farfalle tra le foglie verdi, che hanno una forma triangolare dai bordi leggermente frastagliati. Ama i boschi freschi e umidi, soprattutto tra le leccete e i castagneti, dove si nasconde lontano dalla luce diretta del sole.
Il ciclamino ha una storia affascinante: era già noto nell’antichità, tanto che Plinio il Vecchio ne parlava nei suoi scritti. I Greci lo chiamavano Icthoyethoron, perché lo usavano per stordire i pesci. Ma non solo: credevano che fosse il fiore della fecondità, forse per la forma del fiore che ricorda vagamente l’utero femminile.
Il nome Cyclamen viene dalla parola greca kyklos, che significa “cerchio”, un richiamo alla forma tonda dei suoi tuberi sotterranei. Ed è proprio da lì, da quel piccolo cuore nascosto nella terra, che ogni anno la pianta si risveglia con la primavera.
È importante ricordare che, nonostante la sua bellezza, questa pianta è velenosa. In passato veniva usata nella medicina popolare, ma oggi è sconsigliato ogni uso domestico o alimentare. Meglio osservarla, rispettarla e lasciarla nel suo ambiente naturale.
Durante una passeggiata tra i boschi della nostra isola, fermatevi un attimo, guardate bene tra le foglie: potreste scoprire il ciclamino primaverile, un piccolo miracolo tutto sardo.
Ringraziamo Sardegna Foreste per le preziose informazioni e per il lavoro di divulgazione che ci aiuta a conoscere meglio le meraviglie naturali dell’isola.