Wunderkammern, meraviglie contenute nello spazio che io sono. Il laboratorio artistico tenuto dall’artista lanuseina Stefania Lai ha visto impegnati per sei lunedì pomeriggio i giovani scolari della terza, quarta e quinta classe della scuola primaria di Elini. Le wunderkammer costruite dai piccoli artisti saranno le cellule di una installazione che avrà un esito espositivo che permetterà ai giovani artisti di confrontarsi con la loro comunità. L’opera sarà installata ad Elini il mese prossimo e sarà aperta ai visitatori.
Il progetto, ci racconta Stefania Lai “nasce dall’osservazione dei miei figli di 14 e 9 anni e dal loro spontaneo entusiasmo di fronte alle immagini che ritraevano alcune Wunderkammern, contenute in un grosso libro arrivato in dono.
Le Wunderkammer erano luoghi suggestivi le cui pareti ospitavano scaffalature, una varietà di nicchie, cassetti e barattoli di vetro che organizzavano lo spazio perché contenesse ordinatamente elementi di Naturalia, Artificialia, Scentifica, Exotica che ricostruivano tutto l’universo in una sola stanza. Tutti elementi che rientravano a pieno titolo nella categoria dei mirabilia, ovvero suscitavano in ognuno la meraviglia.
Ad indurmi a proporre questo laboratorio è stata anche la constatazione che il racconto e la pratica relativi all’arte, sin dai primi anni di scuola siano assolutamente insufficienti alle curiose e spaziose menti dei piccoli. Mentre nelle scuole d’infanzia , il disegno, la pittura e la manipolazione di materiali diversi sono contemplati e favoriti quali strumenti per un virtuoso impiego del tempo nella libera espressione del bambino, via via col passare degli anni e con l’ascesa ai vari livelli scolastici, è sempre meno lo spazio dato alla creatività ed alle arti”.
Con il passare degli anni, infatti, l’arte sembra prendere, secondo l’artista “le sembianze di una materia che non ci riguarda , difficile da capire, impossibile da praticare, altro da noi. Gli artisti, poi, agli occhi dei più, sono esseri dotati di grandi talenti, tecniche e capacità che non sentiamo di possedere né di poter acquisire facilmente. Ho sentito più volte l’espressione “non sono bravo/a a disegnare, non sono capace”.
Un’esperienza intensa quella che ha visto coinvolti i bambini di Elini, che ha lo scopo di comunicare un messaggio importante anche agli adulti: tutti possiamo fare arte, tutti sappiamo immaginare, tutti abbiamo idee che possiamo tradurre, portar fuori, esprimere. Per l’artista però, questo può avvenire solo a una serie di condizioni. Che non si smetta mai di esprimersi, che si continui a creare e vedere l’arte con gli occhi dei bambini e che si guardi in maniera benevola e accogliente al lavoro che il proprio braccio e il proprio cuore danno nell’esercizio delle arti, perché l’arte, essendo espressione delle meraviglie del mondo di ciascuno, è di tutti e per tutti.
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