Cooperativa Pescatori Tortolì. Lunedì la nomina del successore di Fabrizio Selenu

Il consiglio di amministrazione della Cooperativa Pescatori di Tortolì lunedì nominerà il successore di Fabrizio Selenu, l’imprenditore morto in un tragico incidente l’8 dicembre e che da 14 anni guidava la Cooperativa. L’assemblea si terrà lunedì nella peschiera di San
Il consiglio di amministrazione della Cooperativa Pescatori di Tortolì lunedì nominerà il successore di Fabrizio Selenu, l’imprenditore morto in un tragico incidente l’8 dicembre e che da 14 anni guidava la Cooperativa.
L’assemblea si terrà lunedì nella peschiera di San Giovanni ad Arbatax e vedrà riuniti i quaranta soci che dovranno nominare il successore di Selenu, che negli anni aveva contribuito a far crescere la realtà ogliastrina e a valorizzare anche oltre i confini dell’Isola i prodotti ittici nostrani. Oltre al nuovo presidente, i soci dovranno votare anche per la nomina del vice. A guidare la cooperativa in questi tristi giorni è stato il vice presidente Carmine De Martino, che afferma: “Il nostro intento è quello di riconfermare il vecchio CDA. Ho sempre lavorato accanto a Fabrizio e il mio intento è quello di portare avanti i suoi progetti in tutto e per tutto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Bronzetti, nuraghe, geometrie tessili: la sacralità della Sardegna in un bellissimo nuovo murale. Sapete dov’è?

Dove il cielo abbraccia la pietra: un nuovo murale dell'artista Mauro Patta racconta l’anima sacra della Sardegna. Sapete dove si trova?
In un angolo remoto e silenzioso della Sardegna, tra montagne e silenzi antichi, una parete ha preso vita trasformandosi in un affresco monumentale di storia, identità e spiritualità. È qui che l’artista sardo Mauro Patta ha realizzato la sua ultima opera muraria: Domu ‘e Urxia, un murale di 120 metri quadri che si trova a Esterzili e celebra la profonda sacralità della cultura nuragica.
Sotto un cielo notturno trapunto di stelle, emergono le forme possenti del tempio di Domu ‘e Urxia, vegliato dagli iconici bronzetti nuragici, custodi silenziosi della memoria collettiva. Il murale fonde elementi architettonici, geometrie ispirate all’antico culto sardo, creando una narrazione visiva densa di significato e profondamente radicata nel territorio.
«Tra geometrie tessili e memoria di pietra, ho voluto raccontare la sacralità sarda che non svanisce», ha dichiarato l’artista. Un racconto che si dipana con forza visiva e rispetto, portando alla luce un patrimonio spirituale che ancora oggi vive nel paesaggio e nei gesti della comunità.
L’opera è stata realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Esterzili, che ha accolto e sostenuto l’iniziativa con entusiasmo, confermando il proprio impegno nella valorizzazione dell’arte pubblica come strumento di memoria e identità.
Chi visita questo luogo non si trova semplicemente davanti a un murale: si immerge in una narrazione antica, che vibra ancora tra le pietre e le stelle. Un invito a scoprire – o riscoprire – un luogo dove l’arte non è solo bellezza, ma testimonianza viva di ciò che siamo stati e continuiamo a essere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA