Omicidio di Gairo. Le parole del vescovo: “Non rassegnatevi al male”

In seguito all’omicidio di Simone Piras, ucciso a Gairo, il Vescovo ha fatto pervenire alla comunità, tramite il parroco don Tito Pilia un messaggio che pubblichiamo integralmente. “Caro don Tito Pilia e cari parrocchiani, sono addolorato con lei e con tutta
In seguito all’omicidio di Simone Piras, ucciso a Gairo, il Vescovo ha fatto pervenire alla comunità, tramite il parroco don Tito Pilia un messaggio che pubblichiamo integralmente.
“Caro don Tito Pilia e cari parrocchiani, sono addolorato con lei e con tutta la comunità di fronte a questo ennesimo omicidio che colpisce una famiglia e l’intera parrocchia. E sono certo che con noi lo sono tutte le persone di buona volontà.
La tristezza per quanto accaduto mi fa abbracciare prima di tutto Valentina e i figli Antonio, Angelo e Leonardo. Simone mancherà prima di tutto a loro, presenza che nessuno potrà più sostituire come marito e come padre. Dio lo accolga e lo custodisca per sempre nel suo amore, confortando la sua famiglia e tutti i familiari con parole di vita che noi a fatica riusciamo a pronunciare. Chi ha colpito Simone in maniera così spietata né risponderà a Dio, perché la vita ha un valore così grande che nessuna giustificazione è consentita per chi osa sopprimerla con questa violenza.
Prego per chi in modo nascosto e crudele ha assassinato la vita di Simone. Se credente, chieda in ginocchio la Misericordia di Dio, così come – di fronte alla giustizia umana – potrà ricostruire la sua vita solo riconoscendo il delitto commesso. Con voi prego anche per questa comunità, provata ancora una volta dall’odio. Non rassegnatevi al male. Non accettate che sia la violenza a distruggere le famiglie e ad alimentare contrapposizioni e brutalità. Lottiamo perché chi nasce e vive a Gairo abbia esempi illuminati di vita e di fede. E diciamo insieme basta a questi omicidi, che stanno stravolgendo un paese e che ne stanno compromettendo immagine e futuro. Alla vigilia del Natale, mentre la nascita di Gesù ci ricorda lo spettacolo della vita, tutti noi soffriamo terribilmente per queste terribili dimostrazioni di morte. Che Dio ci dia forza e speranza, per non rimanere schiavi del male. Vi benedico tutti, con grande affetto”.

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Canile di Macomer, “box minuscoli con 5 cani grossi, gravi violazioni del benessere animale”, parte la denuncia

Blitz di attivisti al canile di Macomer: "situazione fuori controllo, con gravi violazioni del benessere animale e una gestione inadeguata", parte la denuncia firmata dall’onorevole Susanna Cherchi.
Una situazione fuori controllo, con gravi violazioni del benessere animale e una gestione inadeguata: è quanto emerge dalla denuncia firmata dall’onorevole Susanna Cherchi del Movimento 5 Stelle, insieme ad alcune attiviste del territorio, sulla condizione della struttura di Monte Muradu a Macomer, “Mondo Cane”. In uno dei casi segnalati, sei metri quadrati di box ospitano fino a cinque cani di grossa taglia, un dato che da solo basta a descrivere l’emergenza.
“Come volontari impegnati quotidianamente contro il randagismo e i canili lager in Sardegna, denunciamo pubblicamente una situazione ormai insostenibile. Insieme all’attivista Paolo Bernini e all’onorevole Susanna Cherchi, stiamo portando avanti una battaglia per la trasparenza, il rispetto degli animali e una gestione dignitosa dei rifugi”, raccontano gli attivisti.
“Proprio pochi giorni fa, una visita al canile di Macomer, in provincia di Nuoro, ha confermato i nostri timori: sovraffollamento, condizioni igienico-sanitarie precarie, e numeri scoraggianti sulle adozioni. Un quadro inaccettabile, che mette in discussione non solo la qualità della vita degli animali ospitati, ma anche la responsabilità delle istituzioni coinvolte”. Qui il VIDEO.
L’onorevole Cherchi ha già depositato una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno del randagismo e sulla gestione di canili, gattili e dei servizi veterinari delle aziende sanitarie locali. La Commissione avrà il compito di: mappare i canili e i gattili presenti sul territorio nazionale; verificare eventuali condanne o denunce per maltrattamento a carico dei gestori; indagare su collegamenti con reati patrimoniali o criminalità organizzata; accertare eventuali responsabilità delle amministrazioni locali e dei servizi veterinari pubblici nei casi di mala gestione.
Durante l’ispezione a Macomer, accompagnata dalle attiviste Antonella Pisanu, Lisa Saba e Rossella Fois, Cherchi ha annunciato di voler informare la Procura di Nuoro sulle discrepanze tra quanto dichiarato dall’ASL 3 via PEC e la realtà riscontrata sul campo. Inoltre, sarà presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute, chiedendo interventi urgenti per ristabilire condizioni di vita dignitose per gli animali detenuti.
“Questa è solo una delle tante battaglie che stiamo portando avanti per un cambiamento reale. Gli animali non hanno voce, ma noi sì. E continueremo a usarla, forte e chiara”, concludono.

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