Non solo ciliegie per Lanusei. La fiera delle castagne e del vino novello, alla sua prima edizione, ha registrato numeri da record e mostrato quanto i lanuseini siano in grado di “fare squadra”.

La fiera, svoltasi nel centro lanuseino dal 6 all’8 novembre, è stata organizzata dal Centro Commerciale Naturale “Le Falere” ( presieduto da Marcello Murgia) e dai commercianti di Lanusei, in collaborazione con l’amministrazione comunale e tanti giovani volontari. Ed è stata un vero successo, un’occasione speciale che ha fatto riversare in piazza e nelle vie principali del centro, migliaia di persone, tra residenti e curiosi.

Soddisfatto l’assessore alla cultura e allo spettacolo Salvatore Acampora: “Tanti commercianti giovani e semplici ragazzi si sono mobilitati per rendere speciale la manifestazione. E ci sono riusciti.  Abbiamo registrato numeri ben aldilà di ogni più rosea aspettativa.  Io, in qualità di amministratore, sono molto soddisfatto sia per la collaborazione che ho riscontrato tra i commercianti e tra i cittadini, sia per il fatto che la nostra si attesta come la prima fiera delle castagne in Sardegna. E da questa prima edizione si è palesata come una manifestazione di qualità che svolge un ruolo importante: veicolare i flussi turistici sia locali che regionali grazie al concetto della qualità legata al territorio e all’enogastronomia”.

In questa foto straordinaria di Cristian Mascia, c’è tutto il cuore della Sardegna. Lo scatto immortala un’anziana donna di Ulassai mentre, con passo lento ma deciso, porta sulle spalle le frasche raccolte. Lo scatto dell’anziana ogliastrina racconta il lavoro, i silenzi e la saggezza, mentre il paesaggio attorno a lei — selvaggio e autentico — fa da cornice perfetta.

Ulassai è molto più di un paese: è un museo vivente. Qui il tempo sembra essersi fermato, e tra le sue strade e sentieri è ancora possibile incontrare figure come questa, meravigliose donne che custodiscono saperi antichi e uno spirito tenace. Ogni gesto quotidiano diventa memoria, ogni volto una storia.

Grazie a fotografi come Mascia, queste immagini non solo vengono conservate, ma diventano testimonianze vive di un patrimonio umano inestimabile.