Il Gruppo Folk di Lotzorai presto a Praga. “Al Festival del Folklore porteremo la tradizione ogliastrina”

Siamo nel cuore del Supramonte, tra gole selvagge e silenzi millenari, dove si cela un luogo ancora poco noto ma capace di lasciare senza parole: La Grotta, conosciuta anche come la voragine di Tiscali.
Si trova poco oltre il greto di Troccos de Corojos, lungo un sentiero che si snoda per circa due chilometri tra i boschi di Lanaitho, in un trekking semplice ma affascinante. Ed è qui, improvvisa, che si apre questa cavità carsica spettacolare, un mondo sotterraneo con due volti: da un lato un forone verticale che si affaccia su un salto di 85 metri nel vuoto — da brivido solo a guardarlo — e dall’altro un cunicolo più accessibile che conduce, passo dopo passo, dentro una sala ampia, silenziosa e carica di suggestione.
Ma è in prossimità del solstizio d’estate che questo luogo si trasforma davvero in qualcosa di unico. Ogni giorno, per circa un’ora, un fascio di luce naturale attraversa l’apertura superiore e va a colpire il cuore della grotta, come un riflettore puntato su un palco millenario. Lo spettacolo è puro incanto: la luce danza sulle pareti di roccia, rivelando forme e profondità che l’ombra aveva nascosto. L’effetto è quasi teatrale. E proprio come in un teatro, negli ultimi anni, questo fenomeno è diventato il centro di eventi musicali che si svolgono in perfetta sincronia con la luce, trasformando la grotta in un vero e proprio palcoscenico della natura.
Immaginate le note che si diffondono in quell’ambiente ovattato, mentre il sole disegna geometrie di luce: un’esperienza che molti descrivono come mistica. Per proteggerla, l’ingresso principale è oggi chiuso da un cancello.