Fontane di vino 2015. Un weekend in Ogliastra alla scoperta dei migliori prodotti enogastronomici sardi nella Baia di Porto Frailis.

Dopo il grande successo della manifestazione Holi Color, proseguono gli appuntamenti della rassegna culturale “Colori d’Ogliastra”,  organizzata dall’associazione Vistanet. Sabato 22 e domenica 23 agosto, dalle 19:30, nel piazzale Porto Frailis, avrà luogo “Fontane di Vino”, il primo wine festival tortoliese, in collaborazione con il Circuito Promo Sardegna Marketing. Sarà un weekend interamente dedicato alla scoperta del meglio della  tradizione enogastronomica ogliastrina.

 In uno scenario di incontrastata bellezza, fronte la suggestiva baia di Porto Frailis, saranno allestite delle fontane dalle quali sgorgherà il vino e dove vi attenderanno numerosi stand delle Pro Loco ogliastrine e delle principali cantine sociali sarde fra cui l’azienda vinicola Cherchi,  Vitivinicola Alberto Loi, Vigna de’ Luceri, Vigneto Santu Teru, Cantina di Santadi,  Cantina Ledda, Su Entu.

Con solo un euro sarà possibile degustare un calice di uno tra gli ottimi vini proposti e conoscere direttamente dai produttori la storia delle cantine sarde più affermate. Insieme ai ticket verrà dato in omaggio un calice di vetro, che più di qualsiasi altro materiale preserva le proprietà organolettiche del vino.

I giovani studenti dell’Ipsar di Tortolì  accompagneranno i visitatori in un tour di assaggi e degustazioni  delle prelibatezze enogastronomiche ogliastrine. Saranno presenti infatti stand di prodotti tipici: formaggi, salumi, gathulis e le prelibate ostriche della Cooperativa Pescatori di Tortolì. Non solo un viaggio fra sapori ma anche nell’arte locale con diversi stand di artigianato artistico.

A rendere ancora più speciali e piacevoli le due serate, sarà la presenza sul palco allestito in piazza per l’occasione, della band Rebel Blues e del gruppo musicale Super Soup, che si esibiranno per il pubblico rispettivamente 

Il link all’evento facebook https://www.facebook.com/events/842204745863152/.l

Tra i pendii aridi e ventosi dell’Ogliastra, là dove il maestrale modella la vegetazione e il profumo delle erbe pervade l’aria, cresce una pianta che racconta la Sardegna più autentica: il timo sardo (Thymus herba-barona). Presenza discreta ma preziosa delle montagne isolane, cresce con forza in particolare sulla cima di Monte Armidda, al confine tra Lanusei e Gairo — un luogo che ne porta persino il nome nel toponimo (“Armidda”, in sardo, significa proprio timo).

Il timo sardo, specie endemica di Sardegna e Corsica, sboccia tra maggio e settembre, colorando l’estate mediterranea. Cresce tra gli 800 e i 2000 metri di altitudine, creando tappeti profumati che resistono alla siccità e al vento. La sua fragranza intensa e balsamica lo rende una pianta molto apprezzata, tanto che dal suo nettare nasce un miele monoflora dal profumo unico, simbolo della macchia montana sarda.

Nella medicina popolare della Sardegna, il timo era considerato un dono prezioso della natura. Raccolto nei mesi estivi, veniva impiegato per le sue molteplici virtù curative: come sedativo e diaforetico, per calmare e favorire la sudorazione; come antielmintico, per combattere i parassiti intestinali; come decongestionante delle vie respiratorie, utile nei raffreddori e nelle tosse persistenti; e persino come rimedio contro la dissenteria e i disturbi gastrici.

L’infuso o il decotto di timo era un rimedio semplice ma efficace, tramandato di generazione in generazione, parte integrante del sapere erboristico isolano. Il timo di Monte Armidda non è solo una pianta aromatica: è un frammento di identità sarda, un legame tra natura, cultura e memoria. Il suo profumo racconta di pascoli assolati, di antichi rimedi, di una conoscenza del territorio che ancora oggi sopravvive nelle mani di chi custodisce i saperi della tradizione.