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Mannalissa ad Ulassai: l’arte ecologica di Edoardo Malagigi unisce la comunità.
Un fermento creativo e solidale sta animando le vie di Ulassai, dove la comunità si è ritrovata attorno al progetto Mannalissa di Edoardo Malagigi, un’iniziativa che fonde tradizione, ecologia e partecipazione attiva.
L’artista, noto a livello globale, è in questi giorni ospite d’eccezione, operando come artista in residenza per Legarti, un programma che mira a tessere legami profondi tra arte e territorio.
In questi giorni, Ulassai accoglie con entusiasmo Edoardo Malagigi, artista e designer di fama internazionale, il cui approccio si basa sull’upcycling creativo e sul coinvolgimento popolare. Il suo lavoro in corso, intitolato “Mannalissa”, si sta rivelando un vero e proprio viaggio tra arte, ecologia e memoria, un’opera monumentale che affonda le radici nella cultura sarda. La scelta del soggetto non è casuale: l’archetipo della capra sarda diventa simbolo di cura, sostenibilità ambientale e comunità, elevando un elemento iconico della pastorizia a metafora contemporanea.
Il cuore pulsante di questo progetto risiede nella sua natura partecipativa e nella scelta dei materiali. Cartoni e materiali di recupero si sono trasformati in forme nuove grazie al lavoro condiviso di adulti e bambini, uniti da un desiderio comune di creare bellezza e consapevolezza. Questa operazione non è stata solo un’attività manuale, ma un’esperienza che ha unito creatività e sostenibilità, dimostrando come l’arte possa essere un potente veicolo di educazione ambientale.
Le sculture monumentali che sta realizzando nascono da materiali di recupero, raccolti insieme a cittadini e aziende del territorio. Questo processo di raccolta congiunta ha rafforzato il senso di appartenenza e responsabilità ambientale all’interno della comunità. Attraverso la tecnica del riuso, Malagigi non solo crea opere d’arte di grande impatto visivo, ma lancia anche un messaggio incisivo: ogni pezzo racconta un dialogo profondo tra tradizione e futuro, invitandoci a riscoprire il valore nascosto anche negli oggetti considerati “di scarto”. Il progetto Mannalissa si configura, quindi, come un brillante esempio di come l’arte contemporanea possa rigenerare sia i materiali che i legami sociali.