Arbatax. Commissionata da Hitler, la Buena Chica diventerà nave da crociera
E’ il 1945 e i cantieri navali Nakskov Shipyard danno alla luce un’imbarcazione di lusso, la Buena Chica ( Bella Ragazza): trentacinque metri di imponente acciaio pronti per le traversate atlantiche. A commissionarla due anni prima un grande estimatore delle barche di
E’ il 1945 e i cantieri navali Nakskov Shipyard danno alla luce un’imbarcazione di lusso, la Buena Chica ( Bella Ragazza): trentacinque metri di imponente acciaio pronti per le traversate atlantiche. A commissionarla due anni prima un grande estimatore delle barche di lusso: Adolf Hitler, che però non la vide mai poiché a pochi mesi dal varo, la seconda guerra mondiale terminò e il fuhrer morì suicida.
Lo yatch restò quindi in Danimarca, dove fu impiegato dalle forze armate per le difficili operazioni anti-mine dei mari del nord. Dopo essere stata asservita ai più svariati utilizzi ( da operazioni segrete a banchetti politici) oggi questo prodigio della cantieristica danese si trova nella darsena del porto di Arbatax, pronta per il restauro. E il suo futuro pare essere quello di nave da crociera, una sorta di albergo di lusso galleggiante. Al momento risulta di proprietà della Unicredit Leasing: dopo il restyling arbataxino, verrà riproposta sul mercato.
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Su Sambeneddu, una delle ricette più antiche della Sardegna
Si tratta di una ricetta che affonda le sue radici nella Sardegna più ancestrale: sapete di che pietanza si tratta?
“Su sambeneddu” è un ottimo piatto della tipica tradizione sarda che viene preparato nelle zone interne dell’Isola. Il gusto è molto forte e la sua preparazione è abbastanza complessa: le sue origini affondano le radici nella Sardegna più ancestrale. Altro non si tratta che di sanguinaccio ma di pecora.
Ingredienti
Sangue di pecora, sale, cipolle, grasso di pecora, strutto, formaggio pecorino, timo (harmidda), spezie (non necessarie ma consigliabili a seconda dei gusti), pane carasau.
Preparazione
La prima operazione da fare nella preparazione de “Su Sambeneddu” è quella di raccogliere il sangue di pecora all’interno di un recipiente (di medie dimensioni) e mescolare continuamente con un mestolo, preferibilmente in legno, in modo da non permettere la formazione di grumi. Aggiungere un pizzico di sale e lasciarlo “riposare” per una decina di minuti circa.
Nell’attesa si pulisce bene lo stomaco della pecora (che diventerà il contenitore de “Su Sambeneddu”) e si preparano gli altri ingredienti. Si tritano le cipolle e si prepara un soffritto con grasso di pecora e strutto. Si lascia rosolare il tutto e, in crudo, si aggiunge pecorino grattugiato, menta selvatica, e (molto importante) pane carasau ridotto in briciole.
A seconda dei gusti in questo momento si possono aggiungere spezie (rosmarino, alloro, peperoncino, pepe nero etc…). Si versa il sangue assieme al soffritto e alle eventuali spezie all’interno dello stomaco della pecora e si chiude bene con lo spago. Si immerge il “sacco” all’interno di un recipiente con dell’acqua bollente e si cuoce per 20 minuti circa facendo molta attenzione che non si bruci. È molto importante scuotere e massaggiare l’involucro avendo molta cura e prestando molta attenzione. Una volta cotto si taglia lo stomaco e il piatto è pronto per essere gustato e apprezzato.
Consigli
“Su sambeneddu” è un piatto dal gusto nostrano e, nella sua semplicità, riesce a coinvolgere i palati più raffinati. Si consiglia di spalmarlo sul pane carasau e accompagnarlo con un buon bicchiere di vino Cannonau.
Curiosità
Spesso “Su Sambeneddu” viene preparato in seguito alla tosatura della pecora e viene mangiato in comune, cioè aprendo la sacca e condividendone il contenuto. Il sangue deve essere freschissimo ed estratto immediatamente in seguito all’uccisione dell’animale. Ricetta a cura di Sardiniapoint.
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